Considerato il nostro retroterra scolastico, i lettori perdonino l’introduzione storico religiosa basata sul Vangelo, che promettiamo sarà la più breve possibile.
Gesù e Barabba affini, ma diversi
Leggendo i Vangeli, in riferimento alle tribolazioni di Gesù Cristo, poco prima della sua esecuzione entra in scena tal Barabba, anch’esso ebreo. Nella Scrittura, le notizie su Barabba sono scarne, ma ne parlano le cronache del tempo. In comune, Gesù e Barabba avevano l’assonanza dei loro nomi ebraici, poiché Bar-abbas significa “Figlio del Padre”, e Gesù “Figlio di Dio”, ma fra i due la differenza era una sostanziale. Gesù voleva riscattare l’umanità dal peccato originale, e col suo messaggio spingere l’umanità a eliminare schiavitù e guerre.
Invece, il “pur” legittimo scopo di Barabba era quello di rovesciare l’Impero Romano con la lotta armata per ricostituire il Regno Israele. Cioè, Barabba prometteva l’immediato rovesciamento delle istituzioni romane, mentre le promesse di Gesù richiedevano secoli di cambiamenti sociali. Ovviamente, per quanto la spiritualità di Gesù affascinasse, Barabba prometteva tutto e subito. Ecco spiegato il perché, quando il prefetto della Giudea Ponzio Pilato tentò di salvare il Cristo nel quale non trovava colpa, il popolo ebraico, tra i due, scelse di salvare Barabba, sperando che questi avrebbe cacciato Roma dalla loro terra.
Assange e Navalny
Il decesso di Aleksej Navalny è avvenuto in un carcere russo, dove scontava una pena per appropriazione indebita, truffa e alto tradimento contro il suo paese. Avuta notizia del suo trapasso, i media elitari hanno iniziato ad accostarlo alla vicenda del giornalista Julian Assange. Mentre del primo abbiamo detto quasi tutto, un delinquente comune più famoso all’estero che in Russia, del secondo possiamo dire il contrario.
In primo luogo Assange non ha mai tradito il suo paese, cioè l’Australia e in qualità di giornalista, quando alcuni militari statunitensi gli consegnarono spontaneamente dei documenti classificati li pubblicò nel suo sito WikiLeaks, condividendoli anche con The Guardian e New York Times. Inoltre, al contrario di Navalny, Assange non è accusato di reati finanziari, ma è impropriamente perseguito in quanto giornalista che ha smascherato i crimini di Guerra USA/NATO.
Inoltre, nelle sue inchieste ha portato alla luce i comportamenti spregiudicati, di pezzi grossi dell’establishment statunitense come Hillary Clinton. Ebbene no cari “politici e giornalisti” di regime, la speculazione sulla sorte comune non regge! Poiché Julian Assange è un giornalista e martire dell’occidente, sottoposto a tortura nella Guantanamo inglese di Belmarsh e non ha tradito il suo paese al contrario di Navalny.
Inoltre siamo certi che il se-dicente “oppositore” verrà sottoposto ad autopsia e se risulteranno violazioni mentre era detenuto, il o i responsabili verranno puniti dai giudici. Fin qui dovrebbe essere chiaro che Assange e Navalny non hanno nulla in comune, sono personaggi antitetici e ogni parallelo è un ossimoro.
Articoli precedenti sulla vicenda di Navalny QUI
Articoli precedenti sulla vicenda di Assange QUI
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Fonti: riflessione basata sui dati acquisiti negli anni.