ONU: L’omicidio del generale #Soleimani per mano degli USA fu illegale

Era il 3 gennaio scorso, quando in un attacco combinato con droni ed elicotteri statunitensi, venne assassinato in territorio iracheno Qassem Soleimani. foto baku.ws

 

Oltre al generale, il Pentagono causò la morte di 13 iraniani e di Abu Mahdi al-Muhandis, il vice comandante delle Unità di mobilitazione popolare irachene (PMF), coalizione impegnata a combattere l’ISIS in Iraq. In seguito a quella vile strage, che colpiva un alto ufficiale iraniano in missione diplomatica preannunciata, più voci, anche di stati contrari all’Iran si levarono per condannare l’ennesimo crimine di guerra statunitense.

Dopo l’omicidio di Soleimani, Agnès Callamard, direttrice del progetto Global Freedom of Expression della Columbia University, indagò sull’accaduto per conto del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. In queste ore, la Callamard, concluse le indagini, ha annunciato di essere di fronte a un “omicidio arbitrario” e che l’attacco statunitense, fu una violazione della carta delle Nazioni Unite.

In qualità di esperta dei diritti umani e delle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, la Callamard ha dichiarato: “Alla luce delle prove che gli Stati Uniti hanno fornito fino ad oggi, il targeting del generale Soleimani e la morte di coloro che lo accompagnano, costituiscono un omicidio arbitrario di cui, ai sensi dell’IHRL (legge internazionale sui diritti umani), gli Stati Uniti sono responsabili”. L’omicidio di Soleimani verrà quindi giudicato “illegale”, nonostante il Pentagono insista nel sostenere che il generale era: “Il più grande terrorista del mondo, che avrebbe dovuto essere eliminato da molto tempo”.

Intanto la relazione sulle uccisioni mirate con droni, che per circa la metà dei casi riguarda l’omicidio di Soleimani e dei suoi accompagnatori, sarà presentata giovedì alla sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Nel testo si sottolinea che: “Soleimani era responsabile della strategia militare e delle azioni iraniane, in Siria e in Iraq. Ma in assenza di una minaccia imminente alla vita, il corso delle azioni intraprese dagli Stati Uniti era illegale”.

Luciano Bonazzi

Fonti: aljazeera.com oltre ai link esterni inseriti nel testo

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

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