Da parecchi giorni, i vari social network sono letteralmente invasi dai commenti di politici e membri della cosiddetta “società civile”, che incolpano gli evasori fiscali per le carenze della sanità. Il discorso è vecchio e stantio, il pratica, se negli anni la sanità e lo stato sociale sono stati demoliti, la colpa è della parziale evasione di una manciata di lavoratori autonomi.
Sia chiaro che se qualcuno evade parte delle “tasse dirette” che a noi vengono trattenute alla fonte, tutti paghiamo anche tasse “indirette” sugli acquisti. Dunque anche chi evade parte delle tasse dirette, paga obbligatoriamente quelle sugli acquisti e anche queste vanno a contribuire al bilancio dello stato: forse il problema è altrove.
I vari soloni benpensanti, non vedono gli sprechi derivati dai privilegi dell’inquilino del Quirinale, che costa sette volte più della famiglia reale inglese e al contrario di questa non produce reddito. Ma neanche le lentezze burocratiche, le incompetenze e la corruzione, nella gestione dei beni pubblici. Se poi si fa loro notare che una nazione come la nostra, in base alla Costituzione può dichiarare la guerra, solo nel caso fossimo aggrediti direttamente, e che l’Italia spende una cifra vergognosa nelle armi, l’accusa di putinismo è bell’e pronta.
Si, perché la “società civile” italiana, da destra a sinistra, subisce la fascinazione per le armi di distruzione, ancor più se di massa. Cosa c’è di meglio che alzare in volo i caccia italiani per bombardare ieri la ex-Jugoslavia e oggi intercettare velivoli russi nello spazio aereo internazionale del Mar Baltico, salvo stupirsi se i piloti di Mosca ci ignorino come moscerini? Che c’è di meglio di una bella guerra, che noia anche la sola parola pace.
Situazione della sanità alla vigilia dell’annunciata pandemia per Covid
Siamo poveri? Convertiamo le nostre industrie agonizzanti all’economia di guerra, mandiamo i disoccupati in prima linea, ed esportiamo la nostra bella democrazia. Mentre mancano 5 miliardi di € e la nostra sanità agonizza, nel 2024 la spesa in armi dell’Italia ammonterà a 29 miliardi di €. Se si limitasse la spesa militare unicamente alla difesa interna, con un taglio di soli 5 miliardi di €, potremo salvare la nostra sanità, riportandola quantomeno al trend pre-covid.
Ma evidentemente la “società civile” italiana ha deciso sulle nostre teste che investire sull’economia di guerra è più chic rispetto all’industria tradizionale. E pensare che con soli 5 miliardi l‘anno stornati dalla spesa militare, potremo abbattere le liste d’attesa, assumere personale sanitario e investire nella produzione farmaceutica.
Secondo gli indicatori, metà degli italiani è costretta a rivolgersi alla sanità privata, l’8,9% della popolazione vive in povertà assoluta e più di 3 milioni di italiani sono indebitati. Ma in un paese in preda al bellicismo, temi come questi, sono scomparsi dall’informazione mainstream istituzionale: ormai la guerra ha assunto un fascino tutto suo.
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