#IranEmbassy #Siria L’Iran rinuncerà alla vendetta in cambio della tregua a Gaza

Photo by newarab.com

Il 1° aprile scorso, l’Ambasciata Iraniana in Siria veniva bombardata dalle Forze Israeliane. L’attacco a un’ambasciata è qualcosa di enorme, perché ovunque un paese abbia una sede diplomatica, il territorio di essa appartiene alla nazione che rappresenta Nell’attacco morirono undici persone. tra cui sette Guardiani della rivoluzione. Per quanto buona parte dell’occidente li consideri alla stregua di terroristi, piaccia o meno, erano ufficiali delle Forze Armate iraniane, sottoposti alle stesse regole d’ingaggio della Guardia Nazionale USA.

La reazione del governo iraniano è stata quella di giurare vendetta a breve termine contro Israele. Minaccia che ha spinto la IDF a prepararsi alla ritorsione dell’Iran per lo scellerato attacco alla loro ambasciata. Israele ha annullato i congedi delle unità combattenti, aumentato l’arruolamento di riservisti e rafforzato le difese aeree. Giovedì 4 aprile, a Tel Aviv e Gerusalemme si registravano problemi col servizio GPS, probabilmente manipolato dalle IDF per confondere eventuali attacchi missilistici da parte delle milizie iraniane attive in Siria e Iraq per combattere l’ISIS.

Photo of the attack on the Iranian Embassy newarab

Tuttavia rimane l’incertezza su come l’Iran intenda reagire. C’è chi ipotizza che Teheran potrebbe appoggiarsi agli sciiti di Libano, Siria, Iraq e Yemen. Qualcun altro teme attacchi alle missioni diplomatiche israeliane all’estero, oppure che l’Iran attacchi direttamente con i suoi missili cruise. L’ex capo dell’intelligence militare israeliana Amos Yadlin ha dichiarato: “Non mi sorprenderei se l’Iran sparasse direttamente contro Israele”.

Ogni ipotesi si basa sulle parole della massima autorità iraniana Ali Khamenei, che ha promesso che Israele “riceverà uno schiaffo” in risposta al suo attacco al complesso iraniano di Damasco. È notizia dell’8 aprile, che l’Iran sarebbe invece disposto a sospendere la ritorsione all’attacco israeliano, in cambio di un cessate il fuoco a Gaza.

Lo ha annunciato Ali Hashem, dell’Agenzia specializzata negli affari iraniani Jadeh Iran: “Se l’America riuscirà a contenere la situazione, sarà un grande successo per l’amministrazione Biden e potremo costruire su questo”. Purtroppo non ha fornito ulteriori informazioni, ma dimostra che ci si sta pensando, l’unico indizio riguarda il tour diplomatico del ministro iraniano degli Esteri Hossein Amirabdollahian, che si trova in Oman, dove si è recato dopo l’attacco aereo su Damasco.

Ufficialmente, negoziatori statunitensi, egiziani e qatariani, stanno cercando di mediare un accordo per il cessate il fuoco temporaneo tra Israele e Hamas, con scambio di prigionieri palestinesi e israeliani. Dopo l’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas, Israele ha scatenato la guerra a Gaza, nonostante fosse una questione tra israeliani e sunniti, davanti agli enormi “danni collaterali” sui civili palestinesi, gli sciiti della regione decisero di intervenire.

Così, gli Hezbollah libanesi, gli Houthi dello Yemen e le milizie sciite di Iraq e Siria decisero di colpire gli interessi economici statunitensi e israeliani in Medio Oriente e Mar Rosso. Questi combattenti intervenuti dopo la morte per danni collaterali di oltre 33.000 civili a Gaza, hanno deciso di combattere fino a quando non sarà decisa una tregua a Gaza.

 

Col. Luciano Bonazzi

Articoli precedenti QUI

Fonti: newarab.com e i link esterni inseriti nel testo.

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.