#Transnistria #Putin Prevale la diplomazia… per ora

Foto: newsmaker

 

Nonostante l’apparente silenzio sulla richiesta di aiuto della Transnistria o Pridnestrovie, documentata ieri, in base alle poche notizie uscite oggi alle ore 18, sembra prevalere la prudenza. Per ora il Cremlino, ha deciso di invitare le autorità della Moldavia, la richiesta di riprendere i negoziati nel formato “5+2”; della questione ha parlato il ministro Lavrov, oggi venerdì 1° marzo.

Durante il Forum diplomatico di Antalya, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato: “Abbiamo invitato il regime di Chisinau, guidato da cittadini rumeni che non nascondono il fatto di voler annettere la Moldavia alla Romania, a smettere di bloccare il processo negoziale”. L’alto diplomatico poi ha sottolineato che il formato internazionale “5+2”, ha permesso finora di preservare gli interessi della Pridnestrovie, pur rispettando l’integrità territoriale della Moldavia.

Ma, ha sottolineato il ministro: “E la leadership rumena a Chisinau sta cercando di distruggere questo formato”. Riguardo alla possibilità che la Russia assecondi l’appello della Repubblica Moldava della Transnistria, infiammando la regione, Lavrov ha risposto: “Questa domanda dovrebbe essere rivolta a coloro che hanno cagionato la decisione del parlamento transnistriano, cioè il nuovo regime insediatosi a Chisinau, che segue le orme del regime di Kiev, abolendo tutto ciò che è russo. Le autorità moldave insieme agli ucraini stanno esercitando  forti pressioni economiche sulla Transnistria”.

Riepilogando, il Congresso dei deputati Transnistriani riunitisi il 28 febbraio scorso, aveva deciso di chiedere al Consiglio della Federazione e alla Duma di Stato russa, di proteggerli. La popolazione della piccola repubblica etnicamente russa, finora ha vissuto tranquillamente grazie al peace-keeping di Mosca, che dal 1992 preserva la pace sul confine delimitato dal Fiume Dniester, ed è garante-mediatrice del processo negoziale.

Il succitato formato “5+2” è composto da Moldavia, Transnistria, Russia, Ucraina, OSCE, e da osservatori UE e USA. Questo “tavolo” viene però sabotato da cinque anni, e dal 2019 si riunito una sola volta, senza produrre risultati. Alla fine di ottobre 2023, il presidente del Parlamento Moldavo Igor Grosu, dichiarò che il formato “5+2” non esisteva più e nel dicembre 2023, anche l’Ucraina aveva dichiarato che vi non avrebbe più partecipato. Alla fine di gennaio 2024, anche un incontro nell’ufficio della Missione OSCE a Tiraspol, si era risolto con un nulla di fatto.

Col. Luciano Bonazzi

Articoli precedenti QUI

Fonti: per le dichiarazioni ufficiali L’Agenzia Interfax, gli archivi de L’OSSERVATORE, e i link esterni inseriti nel testo.

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.