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Ieri mercoledì 3 gennaio, i legali dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, hanno dichiarato che presto decideranno se fare appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti contro il Colorado, per annullarne la ripugnante decisione. Questo Stato a maggioranza Democratica, vorrebbe infatti negare a Trump il diritto di partecipare alle primarie repubblicane 2024.
I media statunitensi hanno riportato questa dichiarazione degli avvocati dell’ex presidente: “La Corte Suprema dovrebbe revocare rapidamente la decisione dello stato del Colorado e ripristinare il diritto degli elettori di votare per il candidato di loro scelta. Se la decisione del Colorado venisse confermata, segnerà la prima volta nella storia degli Stati Uniti, che il sistema giudiziario impedisce agli elettori di votare il candidato presidenziale di uno dei principali partiti”.
Pochi giorni fa, la Corte Suprema del Colorado aveva preso la disgustosa decisione di vietare, con una forzatura della Costituzione, la candidatura di Donald Trump dalle primarie statali del 2024. I legali di Trump, stanno attendendo la scadenza del 5 gennaio 2024 e se poi sarà il caso, faranno appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
La Corte del Colorado si giustifica così: “Riteniamo che il presidente Trump sia squalificato dalla carica di presidente ai sensi della terza sezione del quattordicesimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Poiché è squalificato, sarebbe illegale ai sensi del codice elettorale, che il Segretario di Stato del Colorado lo includesse come candidato alle primarie presidenziali”.
Come abbiamo scritto in un precedente articolo, lo Stato del Colorado, amministrato dal Partito Democratico, sta speculando sul 14° emendamento, che vieta a chi è “impegnato in una ribellione” di ricoprire incarichi. Una decisione che stride col fatto che nessun inquirente, FBI in primis, ha dimostrato che Trump fosse implicato nell’assalto al Campidoglio del 2021.
Le uniche evidenze di un coinvolgimento dell’ex presidente, sono alcuni articoli di giornali faziosi e la propaganda DEM, in base alla quale “una bugia ripetuta mille volte diventa una verità”. Restiamo dunque in attesa della decisione la Corte locale, fino a domani 5 gennaio 2024.
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