#Tibet #China #India Escalation militare India-Cina: morti 5 soldati cinesi e 3 indiani

India-Cina si affrontano in Ladakh

Da un recente comunicato dell’Esercito di Liberazione Popolare, apprendiamo che nelle ultime ore, l’escalation sul confine tra India e Cina si è aggravata. In base alle prime dichiarazioni, un ufficiale e due soldati dell’esercito indiano sono stati uccisi nella valle di Galwan, nel Ladakh orientale. Secondo l’ultimo aggiornamento di oggi, in uno scontro tra militari di India e Cina, sono stati uccisi 3 militari indiani e 5 cinesi; il comando cinese ha dichiarato inoltre, che 11 soldati sono rimasti feriti.

Nel suo primo commento ufficiale, l’esercito indiano ha confermato che: “[Mentre si cerca di mettere in atto] il processo di de-escalation in corso nella valle di Galwan, ieri sera si è verificato un violento confronto con vittime. La perdita di vite umane nella parte indiana include un ufficiale e due soldati. Al momento si stanno incontrando gli alti funzionari militari delle due parti, per disinnescare la situazione. Lo scontro armato si è verificato durante la notte tra ieri lunedì e oggi martedì. Si tratta del primo confronto militare tra le due nazioni dal 1975″.

La prima reazione a caldo dopo gli scontri, è stata l’annullamento della visita programmata, del comandante generale dell’esercito indiano Manoj Mukund Naravane alla base militare di Pathanko. Diverse sono state le reazioni dei politici indiani, come quella del leader del Congresso nazionale indiano Adhir Ranjan Chowdhury, che ha dichiarato che l’India deve prepararsi a “una ritorsione adeguata” sostenendo che l’esercito indiano è vittima di un’aggressione cinese.

 

Anche il potente ex politico indiano Omar Abdullah è intervenuto definendo la Cina “spudorata” per aver incolpato l’India per l’attacco

Mentre il partito anti-corruzione Aam Aadmi Party ha chiesto che il sacrificio dei soldati indiani caduti non sia vano: “Siamo rattristati dall’attacco ai nostri soldati al confine con il Ladakh”.

La Cina, nelle sue prime dichiarazioni del ministero degli esteri alla controparte indiana, ha esortato New Delhi a dissuadere le sue truppe di prima linea dall’attraversare il confine o dall’intraprendere azioni unilaterali che possano complicare la situazione. Al momento, Cina e India hanno concordato di risolvere la questione attraverso il dialogo diplomatico per disinnescare la situazione nelle zone di frontiera. Da parte indiana, il Ministro degli Esteri Subrahmanyam Jaishankar, il Capo dello Stato Maggiore della Difesa Bipin Rawat e il Capo Generale dell’Esercito Manoj Naravane si sono riuniti nella residenza del Ministro della Difesa Rajnath Singh. Secondo una dichiarazione trapelata, i ministri sarebbero intenzionati a mantenere le piene sovranità e integrità territoriali dell’India. Anche il leader del Partito del Congresso Rahul Gandhi ha espresso le condoglianze alle famiglie dei militari caduti nella valle di Galwan: “Le parole non possono descrivere il dolore che provo per gli ufficiali e gli uomini che hanno sacrificato la loro vita per il nostro paese. Le mie condoglianze a tutti i loro cari. Siamo con voi in questo momento difficile”.

 La Cina incolpa l’India di “attacchi provocatori”
Da parte cinese, il colonnello Zhang Shuili, portavoce del comando occidentale dell’Esercito di Liberazione Popolare, ha invece ribadito che è l’esercito indiano ad avere attraversato la zona definita Linea Attuale di Controllo (LAC) e ad avere attaccato fisicamente i militari cinesi, provocando 5 morti e 11 feriti, nella valle di Galwan appartenente alla Cina. Intanto si è saputo che Pechino, dopo l’aumento delle tensioni, ha cancellato il treno da trasporto degli operai edili cinesi addetti alla costruzione di strade sul confine indo-cinese della regione; l’inizio dei lavori era previsto per il 20 giugno prossimo.
Al momento i media cinesi, si sono limitati a citare la dichiarazione ufficiale del ministero degli Esteri cinese, affermando che entrambe le parti hanno concordato di risolvere la questione attraverso il dialogo.

Secondo quanto dichiarato da Wang Wenwen, capo reporter e opinionista cinese di Global Times, esperta in diplomazia con un dottorato alla Cardiff University, più che uno scontro militare si è trattato di un combattimento corpo a corpo, e che neanche un proiettile è stato sparato dai soldati delle due parti.

La giornalista ha riferito che cinque soldati dell’Esercito di Liberazione Popolare sono rimasti uccisi, mentre altri undici sono stati feriti durante un combattimento definito: faccia a faccia e corpo a corpo.

 

Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese, pur impegnato a disinnescare le tensioni nella valle di Galwan, continua a incolpare l’India: “Il 6 giugno, le truppe di frontiera di due paesi hanno tenuto una riunione militare a livello di comandi e raggiunto un’importante accordo sull’allentamento della situazione nelle aree di confine. Ma ciò che è scioccante è che il 15 giugno le truppe indiane hanno violato gravemente l’accordo tra le due parti e attraversato il confine due volte e compiuto attacchi provocatori contro i militari cinesi, provocando gravi conflitti fisici tra le due forze”.

“La Cina ha presentato forti proteste e solenni lamentele contro la parte indiana, e ancora una volta ha richiesto che la parte indiana riportasse le truppe in prima linea a uno spirito pertinente, non attraversando il confine, non intraprendendo azioni provocatorie, non prendendo iniziative unilaterali che complichino la situazione delle frontiere. La Cina e l’India concordano di continuare a risolvere le questioni bilaterali attraverso il dialogo e la consultazione e fanno sforzi per allentare la tensione e mantenere la pace e la tranquillità nelle zone di frontiera “.

Non siamo in grado di prevedere se l’atteggiamento diplomatico, di fronte all’ennesima emergenza Sino-Indiana reggerà, al momento auspichiamo si scongiuri il rischio di un conflitto armato. Nell’attuale situazione dello scacchiere geopolitico internazionale, un’escalation in questo quadrante trascinerebbe nella contesa, Russia e Stati Uniti con tutte le gravi conseguenze immaginabili: auspichiamo quindi che si prosegua nella via del dialogo.

Luciano Bonazzi

Fonti: businesstoday.in oltre ai link esterni inseriti nel testo. Ultimo articolo sull’argomento, La questione Tibetana entra nel conflitto Cina-India

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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