Renzi: Petaloso? No, Petoso…

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Da qualche anno non ci recavamo nel nostro quartiere natio della Bolognina, il cuore più rosso della rossa Bologna. Incontrando quanti hanno dovuto ingoiare, prima la svolta (voltagabbana) dei vertici del vecchio PCI e che oggi si trovano, desolatamente, a doversi identificare nel segretario-premier Matteo Renzi, abbiamo raccolto aneddoti e curiosità sul personaggio.
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In particolare i militanti del Partito Democratico, si sono incentrati su un discorso particolarmente delicato quanto imbarazzante a proposito di un singolare “disturbo” del segretario-premier: la flatulenza.
La flatulenza è dovuta alla sovrapproduzione d’una miscela di gas formata d’aria ingerita, che aggiunta a particelle aerosolizzate fecali, viene rilasciata attraverso l’ano. Essa è genericamente associata a un caratteristico odore sgradevole.
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“Ed elli avea del cul fatto trombetta” Dante Alighieri, La Divina Commedia, Inferno XXI, 139
La flatulenza deriva dal latino flato, un soffio inteso come prodotto del rigonfiamento e rinforzato dalla desinenza latina ulentus, e cioè in maniera abbondante. Il termine è usato principalmete in medicina, ma in italiano viene spesso sostituito con altri termini. Non va confuso con l’altro termine medico, il meteorismo, termine che indica la sola produzione e ritenzione di gas che, non evacuati, risalgono nel tratto gastro-intestinale, dando luogo a problemi quali il rigonfiamento dell’addome.
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Il termine popolare peto invece deriva dal latino perditum, cioè perdita, intesa proprio come il rilascio di gas intestinali. La flatulenza è composta principalmente da gas come l’azoto, l’ossigeno, il metano, il biossido di carbonio, l’idrogeno. Il metano e l’idrogeno sono infiammabili, perciò alcune flatulenze, se innescate, possono prendere fuoco, ma non tutti gli esseri umani producono flatulenze contenenti metano. In uno studio sulle feci di nove adulti, solo cinque campioni contenevano batteri capaci di produrre metano, il cattivo odore può derivare anche da acidi grassi come l’acido butirrico (odore di burro rancido), da composti di zolfo come il solfuro di idrogeno (odore di uova marce) e dal solfato di carbonile derivante dalla decomposizione delle proteine.
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La flatulenza giunge all’ano col medesimo meccanismo delle feci, causando una sensazione d’urgenza e disagio, con relativo rilascio dei gas attraverso lo sfintere. Il rumore caratteristico è prodotto dalla fuoriuscita veloce del gas attraverso le pareti anali, che essendo elastiche, possono regolare la pressione diminuendo “l’Effetto Venturi” e generando peti silenziosi.
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Si può affermare in generale che le flatulenze rumorose non sono puzzolenti a causa del fatto che non contengono una concentrazione elevata di composti organici aromatici. Al contrario le flatulenze prodotte da emissione gassosa silenziosa, ricche di componenti aromatici batterici, sono quelle dall’odore acre e pungente. Avendo una pressione più bassa, riescono a essere espulse dall’ano con flusso continuo, senza determinare il fenomeno vibrazionale e quindi in maniera silenziosa.
La scienza indica che quest’ultime sono formate al 90% da aria ingerita attraverso il naso e la bocca e al 10% da gas prodotto nel tratto digestivo. I gas endogeni sono il sottoprodotto della digestione di certi alimenti ricchi di carboidrati complessi come l’inulina: un’eccessiva flatulenza provoca motilità intestinale e quindi feci liquide.
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La flatulenza può anche essere causata da eccessivo stress, che favorirebbe alcune delle cause fisiologiche descritte. La percezione di un eccessivo passaggio di gas attraverso il retto può essere dovuta a disturbi della motilità intestinale o a patologie come ulcera peptica, colecisti, rettocolite ulcerosa, diverticolite. In questi casi l’eccessiva flatulenza può accompagnarsi a dolore addominale localizzato.
Nella società occidentale odierna, emettere liberamente flatulenze in pubblico è considerato maleducato, non vi è nessun danno nel trattenere le flatulenze, ma potrebbe svilupparsi un disagio dovuto all’accumulo della pressione gasosa; trattenendo le flatulenze si può verificare una distensione patologica dell’intestino che può condurre alla stipsi. La flatulenza è considerata una significativa fonte di gas serra perché contiene elevate percentuali di metano, ad esempio, il bestiame è responsabile del 20% delle emissioni globali, il rimanente 95% delle emissioni sono rilasciate attraverso la respirazione e l’eruttazione.
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Tornando alla nostra visita alla Bolognina, gli aneddoti raccolti dai militanti, partivano dalle situazioni nelle quali dovevano rimanere in piedi alle spalle di Renzi durante i comizi, passando a situazioni di tavole rotonde o semplicemente lo star seduti accanto al segretario-premier a una cena alla Festa dell’Unità.

JOSEPH PUJOL, LE PETOMANE DU MOULIN ROUGE, canzone di Matthieu LAVILLE
Inizialmente fummo colti da naturale ilarità, alimentata anche da alcune foto quantomeno “sospette” trovate su internet, poi cominciammo a ragionare sul dramma umano di questo disturbo, le nostre riflessioni ci fecero ricordare di Joseph Pujol, il petomane del Moulin Rouge.
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Joseph Pujol, in arte Le Pétomane nacque a Marsiglia l’1 giugno 1857 e si spense a Tolone, 8 agosto 1945, è stato un artista francese. Il giovane Joseph Pujol inizialmente improvvisava spettacoli mostrando le sue capacità a colleghi e amici. Grazie a una particolare maestria nel controllo dei muscoli addominali e sfinteriali emetteva flatulenze modulate.
Entrato nell’esercito, si esibì davanti ai commilitoni, appoggiando il sedere su una pentola risucchiandone l’acqua, per poi spruzzarla, attraverso l’ano, a diversi metri di distanza. In seguito, scoprì di possedere l’abilità d’aspirare dall’ano, acquisendo la possibilità di fumare sigarette o spegnere candele coi peti.
Specializzandosi ulteriormente Pujol intratteneva le persone imitando il suono di alcuni strumenti musicali. Debuttò così a Marsiglia nel 1887, dato il grande successo, si trasferì a Parigi dove nel 1892 portò in scena le sue prodezze al Moulin Rouge, dove riproduceva colpi di cannone, temporali ed eseguiva canzoni popolari come “’O sole mio”, “La Marsigliese” e “Au clair de la lune” servendosi di una ocarina di Budrio opportunamente montata su un tubo di gomma infilato nell’ano. Ai suoi spettacoli assistettero anche re Edoardo VII, re Leopoldo II del Belgio e Sigmund Freud.
Morì nel 1945 all’età di 88 anni e venne seppellito nel cimitero de La Valette-du-Var, l’Università La Sorbonne offrì alla sua famiglia un’ingente somma di danaro per poterne studiare il corpo dopo la morte; offerta che la famiglia rifiutò. Pujol ispirò il film Il Petomane (1983) di Pasquale Festa Campanile, con Ugo Tognazzi nel ruolo del pétomane.

Luciano Bonazzi

Fonti>
Interviste informali nel Quartiere Bolognina di Bologna.
-http://www.alamy.com/
-http://www.ilfattoquotidiano.it/
-https://enriquemasipsegarra.wordpress.com/
-https://www.youtube.com/

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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