Saif Gheddafi: Ho altre prove contro Sarkozy


In questo blog, periodicamente ci occupiamo di Libia, partendo dal presupposto che la morte del colonnello Gheddafi, sia conseguenza di un brutale omicidio, organizzato dall’occidente, potete leggerne le fasi anche negli articoli che trovate cliccando QUI. Nelle ultime settimane, è finalmente trapelata la responsabilità diretta dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, il quale ha cinicamente eliminato Gheddafi, per cancellare le prove sul denaro libico, usato da questi per finanziare la sua campagna presidenziale del 2007.

Ferma restando la nostra condanna per l’eliminazione fisica del colonnello, rileviamo che il sordido Sarkozy, unicamente per nascondere le sue malefatte, non ha esitato a distruggere un paese sovrano e il suo popolo. L’ex presidente francese, in un mondo più giusto, dovrebbe essere sottoposto a giudizio dall’Alta Corte dell’Aja come criminale di guerra e condannato, quanto meno, alla medesima pena di Radovan Karadžić, Mirjan Kupreškić e altri, che hanno compiuto reati complessivamente meno gravi dei suoi.

Alcuni giorni or sono, Saif Gheddafi, ha rilasciato un’intervista telefonica a Zineb Ben Zita di Africanews, affidando a questi una serie di commenti e dichiarazioni sull’assassinio del padre Muammar Gheddafi. Dapprima ha voluto congratularsi con gli inquirenti francesi, che hanno sfidato la rete di protezione che protegge Sarkozy. L’ex presidente è attualmente in regime di semilibertà, nel quadro di un’indagine per appropriazione indebita di fondi pubblici, corruzione attiva e passiva.

A partire dal gennaio 2017, l’inchiesta su una serie di abusi presidenziali, ha portato gli inquirenti a indagare su quelli che apparivano presunti sospetti di finanziamenti illegali alla sua campagna elettorale, emersi in un’indagine giudiziaria risalente al 2013. Il fermo in custodia cautelare di Sarkozy, per evitare tentavi di fuga o di occultamenti di eventuali altre prove, giunge dopo 7 anni di guerra, nel corso dei quali la Libia è stata annientata.

Oggi, il figlio del defunto leader libico Muammar Gheddafi, esprime la speranza che la giustizia non si limiti alla semplice custodia cautelare, e che rapidamente venga sottoposto al giudizio dell’Alta Corte dell’Aja per i suoi “crimini contro la Libia”. Saif si è messo a disposizione come testimone a conoscenza dei fatti, in possesso di prove attualmente in suo possesso: “Ho ancora forti prove contro Sarkozy, non sono ancora stato ascoltato come testimone nel caso e neanche Abdullah Senussi, ex capo dell’intelligence libica, che è in possesso delle registrazioni del primo incontro tra Sarkozy e Gheddafi a Tripoli, prima della campagna presidenziale. Anche Bachir Salah, ex Chief Executive Officer di Libya Investment, è pronto a testimoniare nonostante le minacce di morte”.

Saif Gheddafi, ritiene che sarebbe ingiusto essere trascurato dalla giustizia francese e internazionale. “La custodia cautelare di Nicolas Sarkozy è tardiva e giunge dopo 7 anni di guerra. Questo è un peccato, perché ho raccolto prove su questo caso dal 2011”. Oltre che nella giustizia, il figlio di Muammar Gheddafi confida in un’altra giustizia, quella delle urne, ed è per questo che chiede al neo presidente francese Emmanuel Macron di favorire e sostenere il processo democratico-elettorale in Libia.

Saif ha concluso che: ” …l’ex presidente Sarkozy è responsabile del caos e della diffusione di terrorismo e immigrazione illegale dalla Libia…” e ancora ” …invito quindi il presidente Macron a prendere provvedimenti per sostenere le elezioni in Libia che potrebbero correggere ciò che ha fatto il suo predecessore”.

Saif Gheddafi ha inoltre confermato la sua intenzione di candidarsi alla presidenza della Libia.

Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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