#WestRussiaWar #Navalny L’utile trapassato e la moglie inconsolabile

Il leader ultra-nazionalista russo Aleksej Navalny, autoproclamatosi avversario di Putin

 

Di Aleksej Navalny ci siamo occupati più volte, ma nel triste evento della dipartita è bene ripercorrerne l’esistenza. Navalny esordì come blogger, poi nel 2000 aderì e divenne un dirigente del partito filo-occidentale Jabloko. Dal 2005 iniziò a ricevere finanziamenti dalla National Endowment for Democracy, ONG finanziata dal Congresso USA. Nel 2007 fondò il movimento politico “Popolo” e prese a criticare il presidente russo Vladimir Putin.

Nel 2010 partecipò al programma per futuri leader della Yale World Fellows e si autoproclamò leader ultra-nazionalista avversario di Putin. In tal senso riconosciuto, l’occidente lo finanziò per organizzare una protesta contro il presidente Vladimir Putin in occasione del suo compleanno. Al suo sforzo aderirono 4000 manifestanti, che protestarono in 80 città russe sparse dal Mar Baltico all’Oceano Pacifico: in pratica fu un flop.

Fece un po’ meglio nella protesta contro la rielezione di Putin, che riunì circa 5000 manifestanti tra il Mar Baltico all’Oceano Pacifico. Va da se, che in quell’adunata ultranazionalista, i seguaci di Navalny assalirono la polizia, che arrestò 1300 agitatori ultranazionalisti e cinque 5 giornalisti filooccidentali che stavano li apposta. Infatti, subito dopo in Occidente si gridò alla: “Minaccia dei diritti fondamentali”.

Chi era veramente Aleksej Navalny?

Sorpresa! I problemi con la giustizia russa di Aleksej Navalny, non erano legati all’attività politica, ma alle sue frodi finanziarie. Infatti si trovava in carcere per appropriazione indebita, truffe e maneggio di denaro proveniente dall’estero. Nei fatti, se la sua abilità di comunicatore era irrilevante in Patria, venne invece cavalcata dall’occidente russofobo, grazie anche al sostegno di Amnesty International e della succitata National Endowment for Democracy.

La morte

Aleksej Navalny è morto nel carcere dove scontava la pena per frode comminatagli nel gennaio del 2021. Dalle analisi esterne, la causa potrebbe essere una trombosi, ma i media occidentali che evidentemente gli hanno fatto l’autopsia, sembrano alludere a un Vladimir Putin in persona, entrato in cella a strangolarlo. Da parte nostra rileviamo che la morte di questo fallimentare oppositore, cade a un mese dalle prossime elezioni presidenziali e ipoteticamente potrebbe nuocere alla rielezione di Vladimir Putin.

Ad avergli fatto per primo l’autopsia è stato anche il famoso anatomopatologo Joe Biden, che ha accusato direttamente Mosca e al quale si sono accodati tutti i suoi pupazzi occidentali. Più prudenti sono la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh e la moglie Yulia Navalny, che hanno detto di non potere confermare le notizie sull’omicidio. Mentre il suo avvocato e alcuni familiari, si stanno recando nel carcere dove era detenuto.

Degli ultimi momenti di vita si sa che il 13 febbraio, l’avvocato di Navalny collegandosi online con un gruppo di politici europei, aveva detto che il detenuto era: “in condizioni psicofisiche sorprendentemente buone”. Inoltre le sue condizioni carcerarie erano tali, che poteva utilizzare i social media, infatti a San Valentino, aveva scritto alla moglie sul social X: “Sento che mi sei vicina ogni secondo e ti amo sempre di più”.

Di certo nella sua condizione carceraria era trattato molto meglio del povero giornalista australiano Julian Assange torturato e isolato nel carcere inglese di Belmarsh, o dello statunitense Gonzalo Lira, morto sotto tortura in un campo di concentramento ucraino.

Che ne sarà della moglie?

Tra i primi a rendere omaggio ad Alexei Navalny è stata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. che ha voluto abbracciare personalmente la moglie Yulia Navalnaya, per consolarla della perdita del marito.

Ma a quanto pare, pur piangendo il marito ed essendo rattristata, più che l’abbraccio della baronessa von der Leyen, sarà più efficace quello di Evgeny Chichvarkin che negli anni dei guai giudiziari del marito, le è stato vicino. Magari, durante il consolante abbraccio, potrà rilassarsi con un po’ di fumo ricreativo. Già, perché mentre Navalny era lontano, al colmare il vuoto in Yulia c’era Evgeny, che da buon amico del marito, la portava nella località balneare lettone di Jurmala per svagarsi.

Nella foto postata dalla copia sui social, Evgeny e Navalnaya posano in atteggiamento complice, lei si alza pure in punta di piedi per apparire più slanciata. Che sia una bella coppia è evidente, e la foto mostra che Yulia è una semplice ragazza, accanto al suo boyfriend. Dunque non si rattristino Biden e sodali, certamente i contributi economici che vorranno favorire alla neo vedova saranno graditi, ma riguardo a consolarsi Yulia ha già provveduto da se.

Col. Luciano Bonazzi

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Fonti: per i dati essenziali ansa.it, tvcenter.ru e i link inseriti nel testo

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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