Sinéad O’Connor è libera!

Mercoledì 26 luglio 2026, la cantautrice irlandese Sinéad O’Connor, è stata trovata morta nel suo appartamento di Londra dopo che non rispondeva ai famigliari. Dai rilievi, la Polizia ha riferito che non si tratta di morte violenta e nel suo rapporto ha scritto semplicemente: “Morte non sospetta”. Da luglio Sinéad O’Connor era ritornata a vivere a Londra dopo 23 anni di assenza. Viveva sola in un modesto appartamento a Herne Hill, un sobborgo nella zona Sud di Londra, dove poi è stata trovata mercoledì. L’allarme è stato lanciato dopo che la cantante non rispondeva al citofono e alle telefonate. Come detto sopra, le indagini hanno escluso la morte violenta, ma un’altra ipotesi resta aperta, visto che in passato la star aveva tentato più volte il suicidio.

Sinéad O’Connor conviveva da anni con la depressione e nel 2022 era stata profondamente segnata dalla morte del figlio diciassettenne Shane. Forse non è un caso, ma nell’ultimo post sui social, pubblicato da Sinéad dieci giorni fa aveva scritto: “Mio figlio diciassettenne si è tolto la vita nel 2022. Da allora vivo come una creatura notturna non morta. Era l’amore della mia vita, la luce della mia anima. Eravamo un’anima sola divisa in due metà. È stato l’unico che mi abbia mai mai amato incondizionatamente. Sono persa nel bardo senza di lui” – e aveva dedicato il post – “a tutte le mamme di figli che si sono tolti la vita”.

Il fatto che Sinéad O’Connor utilizzasse il termine buddista ‘Bardo‘ è sintomatico di una certa religiosità maniacale tipica di alcune malattie mentali. Di fatto la cantautrice è stata in ricerca religiosa per tutta la vita, a partire dall’infanzia nell’Irlanda cattolica. Leggendo stralci biografici sulla sua giovinezza, si scopre che da bambina aveva subito abusi psico-fisici dalla madre, che in un caso la rinchiuse in uno stanzino al buio per due giorni. Fu con questa madre alcolizzata e depressa che Sinéad crebbe subendo di tutto, finché questa morì in un incidente d’auto e la bimba finì nei collegi cattolici. È in quei luoghi allora rigidi, ben noti a quanti sono cresciuti in nazioni cattoliche, che la cantautrice sviluppò la sua relazione complessa con la Chiesa di Roma. L’avversione per la chiesa culminò all’inizio degli anni Novanta, quando ormai celebre, durante un’esibizione denunciò la pedofilia nella chiesa e strappò la foto di Papa Giovanni Paolo II davanti alle telecamere.

Poi nel 1999 si fece ordinare sacerdotessa di una setta religiosa, fino a quando decise di rifiutare la cultura del patriarcato e attorno al 2009, cambiò nome all’anagrafe diventando Magda Davitt, Poi, repentinamente scelse addirittura la religione più patriarcale di tutte, si convertì all’Islam e indossò il velo. Dopo la diagnosi di depressione bipolare, cominciò a minacciare e persino tentare varie volte il suicidio. Nonostante i deliri, Sinéad O’Connor ebbe una vita sentimentale travagliata eppure tradizionale, tanto che da tre mariti e un fidanzato ebbe quattro figli: Jake Reynolds, Roisin Waters, Shane e Yeshua Bonadio. Il primogenito Jake Reynolds di 39 anni e la sorella Roisin Waters di 27, sono entrambe chef. Il terzogenito Shane, concepito con il musicista irlandese Donal Lunny, e molto legato alla madre Sinéad si suicidò straziando la cantante. L’ultimo figlio, Yeshua Bonadio, è nato invece nel 2006 e il padre è uno scienziato italo-americano.

Sinéad O’Connor e il terzogenito Shane

 

Dunque la cantautrice in vita sua ha avuto tre matrimoni, diversi fidanzati e quattro figli, che a causa dei suoi tentativi di suicidio non vivevano con lei, probabilmente per proteggerli legalmente. Tristemente, in un video-sfogo pubblicato l’8 agosto 2017 su Facebook, Sinéad O’Connor scriveva: “Sono da sola, tutti mi trattano male e sono malata. Le malattie mentali sono come le droghe. Vivo in un motel in New Jersey e sono da sola”. Nei suoi deliri sul suicidio di Shane affermava: “Nessuno segua il suo esempio” – e contemporaneamente – “Ho deciso di seguire mio figlio. Non c’è motivo di vivere senza di lui. Tutto quello che tocco lo rovino. Non voglio essere in un mondo senza il mio Shane e senza gli altri miei figli. Non merito di vivere. È colpa mia. Non di un altro. Non è colpa dei miei genitori, della mia famiglia o dei miei figli. Dio mi ha fatta sbagliata”. Questi erano i messaggi deliranti e senza filtri che negli anni lanciava sui social: riposa in pace povera… triste… stellina!

 

Col. Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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