foto af.mil
La scorsa settimana, 28 aerei USA/NATO hanno effettuato diverse manovre provocatorie a ridosso dei confini della Federazione Russa. Nelle prime ore di oggi, domenica 18 agosto, la difesa russa ha monitorato le attività di un drone strategico dell’aeronautica statunitense mentre sorvolava il Mar Nero in corrispondenza di Crimea e Donbass.
08:15 мск.
Стратегический разведывательный #БПЛА RQ-4A #Global #Hawk, ВВС США🇺🇸, бортовой номер 04-2021, позывной #FORTE10, взлетевший с авиабазы #Sigonella🇮🇹, в воздушном пространстве Украины🇺🇦.#USAF #UAV #RQ4 pic.twitter.com/8HeHjy3N5y— PlaneRadar (@ua4wiy_) August 17, 2019
In base ai tracciati, il drone Global Hawk USA, partito dalla base aerea di Sigonella in Italia, ha sorvolato la linea del “cessate il fuoco” stabilita dal Protocollo di Minsk sul Donbass. Da qui ha proseguito verso la Russia, in prossimità della costa della Crimea e del Territorio di Krasnodar. Da tempo, la difesa russa si trova a monitorare una notevole attività di aerei USA/NATO sui confini russi. Viene inoltre rilevato un notevole incremento di provocatorie “esercitazioni” occidentali congiunte a ridosso dei confini della Russia europea.
I velivoli intercettati più frequentemente sono aerei della Marina degli Stati Uniti di stanza nelle basi italiane del Mar Mediterraneo. Solo due settimane fa, un aereo Lockheed EP-3E Orion Aries II USA, ha condotto un’analoga ricognizione presso la costa russa del Mar Nero. Nel luglio scorso, un velivolo antisommergibile Poseidon P-8A e uno da ricognizione elettronica Lockheed EP-3E Orion statunitensi hanno altresì sorvolato la costa della Crimea.
Queste continue provocazioni contro la Russia, rappresentano un rischio concreto non tanto per gli USA, ma per l’Italia. Se velivoli e magari ordigni partono dal nostro territorio, nell’immediato, a rischiare non sono gli Stati Uniti, ma il nostro paese.
Fonti: rg.ru – oltre ai link esterni inseriti nel testo