L’ONU respinge la richiesta di sanzioni contro l’Iran presentata da Washington

Nonostante l’intenso lavoro lobbistico e le forti pressioni, gli Stati Uniti non sono riusciti a estendere l’embargo contro l’Iran con nuove sanzioni: ovviamente, per Teheran si tratta di un successo quasi insperato. foto m.infox.ru

 

Nel corso della sessione per il 75° anniversario dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, collegato in videoconferenza, il presidente iraniano Hassan Rouhani non ha mancato di puntare il dito contro le politiche statunitensi. Nel suo intervento, Rouhani ha infatti dichiarato che “gli Stati Uniti non possono imporci né negoziati, né la guerra”, sottolineando che è giunto il momento che il mondo dica “no” al bullismo e all’arroganza yankee. Inoltre ha aggiunto che vivere sotto sanzioni è duro, ma che sarebbe peggio vivere “senza indipendenza”, ribadendo la determinazione iraniana a non cedere alle pressioni e alle sanzioni statunitensi.

In effetti, il fascicolo su cui l’establishment di Washington faceva affidamento era fallimentare a prescindere, perché pieno di accuse non supportate da prove. In realtà, il fallimento americano è figlio dell’attuale “divario senza precedenti tra Stati Uniti ed Europa all’Onu”. La divisione dell’occidente ha dunque segnato un punto a favore della leadership iraniana: “La nazione iraniana ha ottenuto un grande successo politico, legale e diplomatico alle Nazioni Unite. La ragione di questa vittoria sta unicamente nel sostegno e nella resistenza del popolo (…) la grandezza dell’America è crollata, così come l’egemonia mondiale che pensavano di avere”.

In gran parte, il successo politico-diplomatico di Teheran, va attribuito alla capacità del popolo iraniano di resistere a sanzioni e pressioni. Una resistenza dimostrata nonostante le minacce economiche e di aggressione militare contro esso. Ma l’Iran deve molto alla solidarietà dimostratagli da Cina e Russia in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Va detto che comunque, gli alleati europei di Washington, si sono dissociati non tanto per desiderio di giustizia in favore di un mondo multipolare, ma più probabilmente per meri calcoli di tornaconto economico dei singoli paesi membri dell’UE. Il mancato sostegno europeo alle sanzioni americane, potrebbe comunque essere interpretato come un modo di svincolarsi dalle continue ingerenze da parte di Washington, soprattutto sulla Germania.

Nonostante l’accaduto, dalle dichiarazioni provenienti da oltre Atlantico, sembra che l’establishment statunitense, non abbia intenzione di far marcia indietro. Questa testardaggine di Washington, è figlia della volontà americana di voler rimanere a tutti i costi il paese egemone, che impone la propria volontà a tutto il pianeta. Per Washington, la sconfitta in sede ONU delle sue politiche contro l’Iran resta comunque difficile da digerire, vedremo ora cosa saprà inventarsi di nuovo, non tanto il presidente Trump, ma il deep state americano, per far danni nel resto del mondo.

Luciano Bonazzi

Fonte: observateurcontinental.fr – Articolo precedente sull’argomento: Coronavirus- Iran: L’embargo USA uccide il popolo iraniano, l’ONU chiede a Washington di sospenderlo

 

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

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