Osservando le ultime mosse di Joe Biden, siamo propensi a scommettere che al nuovo macellaio che siede alla Casa Bianca, sarà conferito il Nobel per la pace. Una cosa del genere avvenne per il criminale di guerra Barack Obama, mentre a Donald Trump, che teneva molto a quel premio, non venne assegnato forse perché non aveva scatenato alcuna guerra. Oggi la novità sta nel fatto che, dopo aver ritirato l’Esercito USA dall’Afghanistan consegnando il paese ai Talebani, ora Biden ha annunciato che lascerà anche l’Iraq. In realtà il parlamento iracheno aveva chiesto da tempo che gli Stati Uniti e i loro alleati uscissero dal paese.
Ora, dopo aver incontrato il Premier iracheno Mustafa al-Kazemi, Biden ha finalmente annunciato il ritiro degli Stati Uniti dall’Iraq entro la fine del 2021. Ovviamente, se Joe Biden ha maturato la decisione di lasciare il Medio Oriente, martoriato da Pentagono e NATO in combutta con ISIS e Al-Qaeda è un bene. Finalmente questi criminali di guerra impuniti se ne andranno, del resto non c’è nessun altro pacificatore al mondo come gli Stati Uniti. Recentemente la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, ha sottolineato che sono tanti i paesi distrutti o portati in uno stato di devastazione dagli americani.
Speriamo inoltre che Biden ordini ai militari USA la smobilitazione anche da Siria e Libia, siamo certi la popolazione di quei paesi gliene sarà grata. Com’è accaduto con l’Afghanistan e accadrà per l’Iraq, speriamo che fra qualche tempo anche Siria e Libia, possano finalmente ricostruire i loro paesi e dimenticare l’incubo della “democrazia” importata dall’Occidente. ma non illudiamoci toppo!
Nel mosaico di immagini, alcune delle bizzarrie del Presidente Democratico degli Stati Uniti Joe Biden: il pensiero che questo individuo maneggi la valigetta nucleare mette i brividi
In ogni caso, le guerre made in USA non finiranno, ad affermarlo è il generale John E. Hyten, vice capo di stato maggiore delle forze armate statunitensi congiunte, che ha affermato che dopo questi ritiri, le truppe potranno concentrarsi sulle “minacce” costituite da Cina e Russia. Ma la domanda da porsi dopo vent’anni di conflitti ai quali ha partecipato anche l’Italia e con un significativo tributo di caduti: “Missione compiuta?” Ripensando alle strane decisioni che sta assumendo Joe Biden col ritiro di truppe da un lato ed escalation di offese e dichiarazioni ostili contro Cina e Russia, qualcosa non quadra. Più d’un osservatore in giro per il globo comincia a chiedersi se la mente di Biden sia del tutto lucida.
Our cities are EXPLODING with drugs & violence because of Democrat “defund the police” policies and the GREAT UNITER Joe Biden deflects to talk about “sucking blood out of kids.” He’s completely LOST it! Needs a cognitive exam NOW!
pic.twitter.com/ot3ZwUc2Bf— Ronny Jackson (@RonnyJacksonTX) July 24, 2021
A rafforzare i dubbi sulla salute mentale del presidente, vi è la recente questione posta dal medico militare Ronnie Jackson, membro del Congresso ed ex medico della Casa Bianca: non è che il presidente USA “È completamente folle?”. Non parliamo del primo mitomane di passaggio, ma di un medico militare che ha espresso la sua speranza che i problemi psicologici e mentali del presidente degli Stati Uniti Joe Biden lo spingano a dimettersi. A supporto della sua affermazione ha pubblicato sui social un video che mostra Biden mentre farfuglia una frase sui repubblicani che bevono il sangue dei bambini. Considerata l’esperienza di medico militare, Jackson ha dichiarato al redattore Sean Hannity di Fox News, che Biden dovrebbe essere sottoposto a un test cognitivo, ricordando che vi si sottopose anche l’ex presidente Donald Trump.
Riferendosi ancora a Biden, il dott. Ronnie Jackson ha concluso l’intervista a Fox News con un auspicio: “Sta succedendo qualcosa nella mente di questa persona e spero che, o si dimetterà egli stesso, oppure il suo stesso enturage lo convincerà, senza ricorrere alla Costituzione”. Infatti il XXV emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America, affronta tutti gli aspetti della linea di successione presidenziale e prevede il protocollo da adottare in caso di legittimo impedimento del Presidente per inabilità psichica manifesta.
