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Il recente ritrovamento del relitto del veliero Endurance affondato delle gelide acque antartiche, ha risvegliato il ricordo di un mitico esploratore entrato nella leggenda. L’Endurance era infatti il natante utilizzato dall’esploratore antartico britannico Ernest Shackleton. Varato in Norvegia il 17 dicembre 1912 con il nome di Polaris, il veliero era stato progettato espressamente per le esplorazioni artiche. Le sue dimensioni erano di 43,9 m di lunghezza, 7,6 m di larghezza, pesava 320 tonnellate e oltre alle tre vele, era dotato di un motore da 350 CV. Il Polaris venne venduto nel 1914 all’esploratore britannico Shackleton che lo ribattezzò Endurance. Il natante rinvenuto dopo un secolo sul fondale antartico, si è conservato incredibilmente bene e col tempo è diventato un habitat perfetto per molte forme di vita.
Studiando le immagini degli esseri che vivono nel relitto, un team di scienziati ha scoperto che uno di questi potrebbe essere sconosciuto alla scienza. Uno zoologo della National University of Ireland di Galway ha dichiarato al New York Times che essendo il fondale marino attorno all’Endurance un habitat ostile alla vita, il natante ha fornito un luogo in grado di ospitare, proteggendoli, animali marini mai visti prima. La biologa marina del British Antarctic Survey Katrin Linse, ha notato una creatura bianca presso un oblò della nave, che secondo la ricercatrice potrebbe essere un crostaceo. Considerando il fatto che gli ambienti artici sono privi di decapodi, cioè gamberi, granchi e aragoste, l’animale scoperto potrebbe essere un nuovo tipo di aragosta.
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Anche la zoologa dell’Università di Harvard Paula Rodríguez Flores, dopo aver osservato la creatura in basso a destra nella sequenza fotografica, ha dichiarato in un’intervista al Times: “Questa è sicuramente una specie diversa”. Così come altri esperti, che studiano anche le varie anemoni scoperte, sono giunti alla conclusione che l’aragosta bianca è una creatura completamente nuova, precedentemente sconosciuta alla scienza.
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