La Giunta Nazista di Kiev impiega bambini soldato: la bambina ucraina con lecca-lecca e fucile

Più volte la società civile occidentale ha denunciato l’orrore dei bambini soldato in Africa. Nella Repubblica Democratica del Congo sono arruolati ottomila minori, di cui il 40% è composto da bambine. Nel nord-est della Nigeria circa tremila bimbi sono costretti a combattere nelle milizie islamiche di Boko Haram. Nelle zone di guerra le figure più vulnerabili sono le bambine e i bambini. Secondo una ricerca del 2019 effettuata dal Peace Research Institute Oslo, nel mondo circa 426 milioni i bambini vivono a 50 km da una zona di conflitto e spesso vengono utilizzati a scopo militare e sessuale. La Universities Network for children in armed conflict, è un ente statunitense che svolge attività di analisi sul tema.

Si stima che i bambini e le bambine soldato siano centinaia di migliaia, non esiste una statistica ufficiale, ma si parla di stime su un fenomeno nascosto perché illegale. Le Nazioni Unite, nel solo 2017, hanno identificato quattordici Paesi dove l’arruolamento dei bambini come soldati e ad uso sessuale avviene in modo massiccio. I paesi finora conosciuti sono Afghanistan, Colombia, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Iraq, Mali, Myanmar, Nigeria, Filippine, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria e Yemen. A questo elenco di paesi, da oggi si aggiunge l’Ucraina, dove il fenomeno stranamente, invece di scatenare l’indignazione generale, suscita invece l’ammirazione da parte di gran parte dei giornali, in primis quelli della pseudo-sinistra guerrafondaia e atlantista.

Ucraina, la bambina con fucile e lecca lecca

È dall’11 marzo, che circola una foto inquietante che i giornali succitati e i governanti parafascisti dei paesi del Gruppo di Visegrád stanno trasformando in un’icona. Invece d’indignarsi del fatto che il Capo dell’Ucraina Zelensky impieghi bambine soldato, la pseudo “società civile” guarda adorante la foto della bambina con il fucile e il lecca lecca. Nei commenti leggiamo con con stupore che la bambina di soli 9 anni ha: “un’espressione di sfida, non di terrore”. I vertici nazisti di Kiev, invece di portarla al sicuro in un centro per profughi, descrivono la bambina quale “orgoglio del popolo ucraino”. Davanti a una foto del genere, più che il simbolo di orgoglio nazionale ci troviamo dinnanzi alla prova che in Ucraina l’infanzia è negata. Mentre auspichiamo che le Nazioni Unite e l’Unicef intervengano, forse inutilmente, auspichiamo che l’Armata Russa, così come nel 145 liberò gli internati nei Lager nazisti, al più presto faccia cessare l’orrore dei bambini soldato ucraini.

Col. Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

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