#MondoAlContrario #Vannacci Il generale trascina in tribunale i detrattori offensivi, a partire da Bersani

Permetteteci una premessa per i tanti che criticano il libro del generale Roberto Vannacci intitolato “Il Mondo al Contrario”. Quando il libro uscì, una serie di scribacchini che forse lo aveva letto, estrapolarono alcuni passaggi decontestualizzandoli e dandoli in pasto a tutti gli “scappati di casa” che imperversano nel nostro povero paese. Chi come noi ha letto il corposo tomo, sa bene che il libro è un dettagliato rappoto in stile militare, ricco di note e sinceramente pesante.

Gli unici momenti che lo alleggeriscono, sono quelli ironici che almeno un sorriso lo meritano. Questi brevi passaggi umoristici, scevri da odio, sono stati utilizzati da alcuni giornalistucoli per screditare il libro e l’autore. Ora che la misura delle offese è giunta al culmine, il generale Roberto Vannacci ha deciso di dire basta passando alle vie legali. Quindi Vannacci ha presentato una serie di querele per diffamazione e per “alcune aggressioni verbali” a suo danno, basate sul suo bestseller.

Una di queste denunce è rivolta contro l’onorevole Pier Luigi Bersani, per le frasi da esso pronunciate alla Festa dell’Unità di Ravenna dell’1 settembre scorso. Un’altra denuncia è rivolta contro un utente di X (ex Twitter) ancora da identificare attraverso l’username. Per tutti i procedimenti il generale si è affidato all’avvocato Massimiliano Manzo di Firenze, che ha spiegato: “alcuni commenti di personaggi, anche molto noti, si sono manifestati in aggressioni offensive, in molti casi da parte di persone che neppure avevano letto il libro”.

Tali invettive non rientrano nel diritto di critica, ma integrano un tipico caso di diffamazione, il legale ha aggiunto che queste: “Sono le prime querele”, facendo capire che ne seguiranno altre. In una delle querele, Vannacci si è sentito leso nell’onore da Pierluigi Bersani, che dal palco della kermesse Piddina di Ravenna lo definì “coglione”, accusando Vannacci di “minimizzare la tragedia della Shoah”. Inoltre, “per schernire e attaccare Vannacci”, Bersani lo accusò di voler aprire metaforicamente un Bar Italia, quale luogo di bassezza: “dove puoi dare dell’invertito a un omosessuale, dove puoi dare del negro a un nero, dove puoi dire a un ebreo: …sì la Shoah, ma non esagerare…”.

La nostra copia un po’ usurata del Mondo al Contrario: per giudicare bisogna leggere!

 

Insomma, le querele presentate dal generale, si basano sul fatto che i detrattori gli attribuiscono frasi basate sul “mero sentito dire, senza conoscere effettivamente il pensiero del querelante”. In conclusione ricordiamo che Pierluigi Bersani detiene una laurea in Filosofia conseguita nel 1975 durante la contestazione studentesca. Il generale Roberto Vannacci, dopo l’Accademia Militare ha invece conseguito tre lauree magistrali, in Scienze Strategiche, in Scienze Internazionali e Diplomatiche, e in Scienze Militari. Inoltre ha conseguito due Master di II livello, uno in Scienze Strategiche e l’altro in Studi Internazionali Strategico-Militari. Infine Vannacci parla fluentemente l’inglese, il francese, il rumeno, il portoghese, lo spagnolo e ha una conoscenza di base della lingua russa: i libri si leggono!

 

Col. Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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