#GiuliaCecchettin Pietà per Giulia, basta strumentalizzazioni e show

L’inopportuno logo sulla maglia indossata da Elena Cecchettin durante la fiaccolata in memoria della sorella Giulia

 

Non c’è che dire, nel nostro paese accadono orribili fatti di cronaca che segnano profondamente l’intera società. Fu così per Alfredino Rampi, per il quale tutto il paese restò col fiato sospeso, fino al suo tragico epilogo. Per Giulia Cecchettin è successo qualcosa di simile, con gli italiani che seguivano febbrilmente la cronaca, finché non è giunta la tragica notizia del brutale assassinio. Il calvario dei cittadini è proseguito con il ritrovamento del corpo della povera ragazza e nel successivo arresto del fidanzato omicida Filippo Turetta in Germania.

Simbolo satanista tratto dal sito di criminologia criminiseriali.it: che bisogno c’era di indossare un logo simile alla fiaccolata in memoria di Giulia Cecchettin?

 

Diciamo sinceramente che pur essendo contrari alla pena di morte, in tanti avevano sperato che l’omicida venisse piuttosto rinvenuto appeso a un ramo. Non è andata così, speriamo almeno che la magistratura gli dia l’ergastolo e ci levi dalla vista il suo inappropriato volto angelico. Ieri sera, mentre il paese si stringeva al dolore della famiglia e rifletteva sgomento al pensiero della “lunga e terribile agonia” di Giulia, il male era ancora in agguato.

A ferire il sentimento generale degli italiani, sorprendentemente è stata Elena, la sorella di Giulia, che ha parlato lucidamente davanti alle telecamere della trasmissione Dritto e Rovescio condotta da Paolo Del Debbio. Col piglio da politica consumata Elena Cecchettin, che indossava un indumento con un logo satanista, ha accusato la nostra società di essere impregnata dalla “cultura patriarcale e dello stupro”. L’intervento della sorella di Giulia, troppo ideologico e ragionato, non poteva non farci sospettare a una connessione con le prossime elezioni europee.

Certamente sbagliamo, ma riflettendo sull’accusa di “cultura patriarcale e dello stupro”, che ci chiediamo dove siano nell’Italia attuale. Tra i giovani, salta all’occhio che oggi le ragazze sono socialmente e sessualmente emancipate, mentre alcuni giovani maschi sono “inadeguati”, senza un ruolo nella società e tendono a chiudersi in un loro mondo. Se poi qualcuno ha voglia di scorrere le cronache sui casi di omicidio del compagno da parte della donna (uominicidi?), può accomodarsi su Google cliccando QUI.

Va detto inoltre che nelle società matriarcali, soprattutto quelle scandinave, la cosiddetta violenza di genere non è inferiore a quella dell’Europa centro-meridionale, America di Biden, Africa e Asia. Passando alle cose serie, con la conferma dell’estradizione di Filippo Turetta, attendiamo rientri dalla Germania. Visto che si tratta di premeditazione, la pena non sarà lieve, aveva predisposto i sacchi usati per sbarazzarsi del povero corpo straziato di Giulia, effettuato ricerche mirate su internet, per la fuga si era procurato parecchi contanti e aveva con se un coltello.

Infine, vaneggiamenti a parte per noi ci sono solo le due famiglie e i due padri, di Giulia e Filippo. I due uomini, certamente meno “lucidi” di Elena, sono sconvolti dal dolore e non stanno certo a polemizzare. Nella loro immensa tragedia, hanno deciso per reciproca empatia, di mantenere tra loro un rapporto molto civile: loro sì che devono farci riflettere!

 

Col. Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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