Trump: Gerusalemme è la capitale di Israele/Jerusalem is the capital of Israel


Trump: Gerusalemme è la capitale di Israele

Pronunciando le parole “la nostra più grande speranza è per la pace”, il presidente Donald Trump ha ribaltato decenni di politica degli Stati Uniti, riconoscendo Gerusalemme quale legittima capitale di Israele e mettendo in moto il processo di trasferimento dell’ambasciata americana da Tel Aviv. Effettivamente Trump ha riconosciuto l’ovvio, che Gerusalemme sia la capitale di Israele, lo sanno anche i sassi: a parte sordi che non vogliono udire. Ci troviamo dunque di fronte al riconoscimento della realtà, parafrasando le parole del presidente USA pronunciate nella Sala diplomatica della Casa Bianca.

Il discorso televisivo presidenziale, della durata di 11 minuti è immediatamente rimbalzato a livello internazionale. In ogni caso Trump ha ribadito che con questa decisione: “non intende in alcun modo ridimensionare il nostro forte impegno per facilitare un accordo di pace duraturo”. Ha poi invitato tutte le parti coinvolte a “mantenere lo status quo nei luoghi sacri di Gerusalemme, incluso il Monte del Tempio d’Israele, noto tra i musulmani come Haram al-Sharif: Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito la decisione “di portata storica”.

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha accusato Trump di avergli fatto credere che gli Stati Uniti avessero il ruolo di mediatori di pace. Ismail Haniyeh, capo neonazista palestinese di Hamas, predominante nella Striscia di Gaza, ha dichiarato: “Il popolo palestinese non permetterà che questa cospirazione passi, difenderà la sua terra e i suoi luoghi sacri”.

Hamas

Ora continuiamo a chiederci: quale sarebbe la terra del se-dicente popolo o etnia palestinese, che parla l’arabo esattamente come tutti gli Arabi, che del suo passato non è in grado di fornire il nome d’un sovrano, non ha antichi scritti (Corano a parte), o monete storiche di un loro stato e accenni a una cultura distinta da quella generale Araba? E dove vanno a finire i miliardi di dollari che organizzazioni ONU e associazioni pro-Palestina versano loro da decenni, se la maggioranza del loro popolo vive in miseria e se ha bisogno di cure mediche deve andare a mendicarle in Israele? Perché ci giungono notizie di antiche chiese cristiane distrutte in sfregio ai Cristiani Palestinesi? Perché l’autorità Palestinese non riconosce altro matrimonio di quello islamico costringendo i Cristiani Palestinesi ad andare a registrarsi in Israele? Infine, perché i discendenti delle Waffen-SS islamiche di Hamas governano Gaza?

Reazioni nel mondo

Alcuni degli alleati di Washington hanno espresso gravi preoccupazioni per il cambiamento nella politica degli Stati Uniti. Il ministro degli esteri del Qatar, sceicco Sabah Al-Khaled Al-Hamad Al-Sabah, ha parlato di “una pericolosa escalation e condanna a morte per tutti coloro che cercano la pace”. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il re di Giordania Abdullah, riuniti ad Ankara hanno chiesto una riunione di emergenza ai 57 stati membri dell’Organizzazione di cooperazione islamica.

Ahmed al Tayeb, grande imam di Al Azhar, con papa Francesco in Vaticano

Con i mussulmani, il figurante bianco-vestito Ayatollah-Papa Francesco ha chiesto lo status quo per Gerusalemme, sollecitando “saggezza e prudenza”.

Impatto politico degli Stati Uniti

Le critiche interne non sono mancate, essendo Trump avversato da tutti, meno che dai ceti medio-bassi, dai cristiani protestanti evangelici e dai silenti ebrei di base, in contrapposizione ai soliti Rothschild, Rockefeller & co.

Aaron David Miller, doppio nome ebraico, consulente per il Medio Oriente dei predecessori del presidente, ha espresso sconcerto, definendo la decisione di Trump un esempio di come provocare la rabbia dei musulmani. Dalia Dassa Kaye, direttore del Center for Middle East Public Policy della Rand Corporation ha dichiarato che la decisione di Trump deve essere ampiamente condannata.

Secondo una legge firmata dal presidente Bill Clinton nel 1995, l’ambasciata si sarebbe già dovuta trasferire a Gerusalemme. In base alla norma, ogni presidente statunitense ha fin qui sottoscritto deroghe semestrali rimandando così il trasferimento. Dal ’95, ciascun presidente USA ha firmato per il rinvio, fino a Trump, che mercoledì ha firmato l’estensione per l’ultima volta.

Il Tempio d’Israele e la Moschea di Al Aqsa

Va ricordato che Gerusalemme, sacra per gli Ebrei, per i Cristiani per via del Sepolcro di Gesù Cristo e altri luoghi, è altresì sacra ai musulmani, il loro terzo luogo sacro Mecca a parte. Infatti, col tipico rispetto per le altre religioni che li contraddistingue, hanno eretto la Moschea di Al Aqsa, modificando e inglobando l’Antico Tempio e sostituendolo con un loro edificio.

Palmira: lo Stato Islamico distrugge il sito patrimonio dell’umanità: il tempio di Baal dava fastidio.

Ricordiamo comunque, che per la religione ebraica, esisterebbe un solo luogo più sacro di tutti, il Tempio di Gerusalemme, peccato che, come abbiamo visto a Palmira, gli islamici non abbiano alcun rispetto per le altre fedi e culti.

Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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