Tensioni Russia-Georgia, embargo sul vino: un’opportunità per l’Italia

Quello tra la Russia e la Georgia, è uno strano rapporto di amore e odio, stante i fatto che dopo Lenin, il leader più potente e carismatico dell’ex Unione Sovietica fu Iosif Stalin: un georgiano.

Anche se oggi, dopo la dissoluzione dell’URSS, negli stati post-sovietici non mancano gli ammiratori di Stalin, fu proprio lui la causa scatenante dei moderni conflitti conseguenti alla sua operazione machiavellica di ridisegno della geografia etnico-religiosa dell’Unione Sovietica.

Abbiamo casi come il Nagorno Karabakh, regione appartenente all’Armenia ma situata in Azerbaigian e teatro di guerra permanente. C’è il caso dell’Ossezia, spaccata in due entità territoriali, con la zona nord nella Federazione russa e il sud, attribuito alla Georgia, nei fatti è una repubblica separatista che rivendica la propria appartenenza alla Russia. Infine vi è la Crimea, storicamente un regno tataro-musulmano vassallo dell’impero ottomano, che nel 1783 venne conquistato dalla Russia zarista. Dopo la rivoluzione russa, nel 1921 divenne Repubblica Socialista Sovietica Autonoma di Crimea, poi, nonostante fosse ormai storicamente, etnicamente e linguisticamente russa, venne attribuita all’Ucraina, scatenando un conflitto tuttora in corso.

Nel caso della Georgia, è notizia di questi giorni, che nella capitale Tbilisi sono scoppiate proteste di piazza, dopo che il deputato Sergei Gavrilov, parlamentare d’opposizione appartenente al Partito Comunista della Federazione Russa, si è seduto provocatoriamente sulla poltrona del presidente del parlamento georgiano. Trattandosi del gesto isolato d’un parlamentare dell’opposizione, il partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin, non aveva rilasciato dichiarazioni in merito a questa provocazione.

Tuttavia in Georgia a qualcuno sono saltati i nervi, e domenica scorsa sull’emittente Rustavi 2, il giornalista-conduttore Georgij Gabunia ha indirizzato pesanti offese personali al presidente Putin, estraneo alla faccenda. In risposta, il partito Russia Unita, ha sollecitato il premier Dmitri Medvedev affinché imponesse sanzioni contro la Georgia, per le «incessanti provocazioni anti-russe» del governo georgiano.

Attualmente, Medvedev sta valutando l’eventualità di congelare i trasferimenti delle rimesse dei lavoratori georgiani presenti in Russia e bloccare le importazioni di vino dalla nazione caucasica. Bisogna valutare, che nel 2018 la Georgia ha esportato più di 86 milioni di bottiglie in 53 Paesi e che la Russia ha importato oltre 50 milioni di queste. Istituendo un embargo sul vino georgiano, Mosca metterebbe in difficoltà Tbilisi, se a questo si aggiungesse il congelamento delle rimesse dei lavoratori georgiani il danno sarebbe rilevante; nel solo maggio 2019 i trasferimenti ammontavano a oltre 30 milioni di euro.

“Sanzioni alla Russia” è una parola tristemente nota in Italia, dove le perdite dovute al mancato export agroalimentare verso Mosca ammontano a circa 10 miliardi di euro e 20.000 posti di lavoro sono andati persi. In questo senso, dal conflitto tra Russia e Georgia, sapendo giocare bene le sue carte, l’Italia potrebbe trarre un grosso vantaggio commerciale.

Il 28 giugno scorso, per quanto poco reclamizzato, a Vienna si è svolto il summit tra i paesi firmatari dell’Accordo sul nucleare iraniano. Al termine dell’incontro Francia, Regno Unito, Germania, Russia, Cina e Iran, hanno annunciato l’attivazione del meccanismo INSTEX. Si tratta di un dispositivo finanziario alternativo allo SWIFT, il principale fornitore mondiale di servizi di scambio economico, controllato dagli statunitensi.

Grazie a INSTEX, l’Italia potrebbe aggirare le sanzioni, recuperando le perdite e invadendo il mercato russo coi suoi vini e le eccellenze agroalimentari: Una speranza? No, un’auspicabile prospettiva!

Luciano Bonazzi

Fonti: https://ria.ru/20190709/1556323061.html – https://www.ice.it/it/sites/default/files/inline-files/Misure%20restrittive%20RUS%20e%20Sanzioni%20UE%20-%20maggio%202018.pdf – https://eeas.europa.eu/headquarters/headquarters-homepage/64804/iran-nuclear-deal-instex-now-operational_en – https://jam-news.net/who-is-the-russian-orthodox-communist-who-provoked-protests-in-tbilisi/

 

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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