La lenta, patetica agonia di Obama è finalmente terminata

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La lenta, patetica agonia di Obama è finalmente terminata

Finalmente ce ne siamo sbarazzati! Obama, un ossimoro vivente, guerrafondaio e Nobel per la Pace non può più nuocere agli USA, ma soprattutto alla popolazione mondiale.
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Fino all’ultimo, pervicacemente, ha fatto di tutto per far scoppiare la Terza Guerra Mondiale contro la Russia, fortunatamente senza riuscirci, ciò grazie alla pazienza certosina di Vladimir Putin; Perché, quando mai la Russia è stata una minaccia per l’Europa?
Durante il suo mandato ha aperto almeno sette fronti di guerra, destabilizzato gravemente le nazioni a sud e a est del bacino mediterraneo, trascinato l’Ucraina in una guerra civile fratricida. Ha beffato e trattato la Russia come mai aveva fatto nessun presidente statunitense.
Ha insultato i russi, principali liberatori dell’Europa dal giogo nazista, ai quali dobbiamo la liberazioni degli internati nei lager e che hanno pagato il più alto tributo in vite umane, escludendoli dalle celebrazioni della fine della seconda guerra mondiale. E’ il paradosso di Obama, che fa prender parte ai festeggiamenti i tede­schi, noi italiani e gli ucraini, alleati dei nazi­sti, ma non i russi.
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Sicuramente, dietro alle espulsioni per doping della squadra russa ci doveva essere il suo zampino, ora che se ne andrà fuori dai piedi, forse la verità verrà a galla.
Jean-Bedel_Bokassa_crowns_himself_emperor_in_Bangui_in_December_1977(1)[1]

Sfatiamo da subito più d’un mito, se mai qualcuno ci ha creduto. La famiglia di Obama non era una famiglia povera.
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Il padre Barack Hussein Obama, Sr. era un economista keniota, la madre Ann Dunham era un’antropologa americana specializzata in antropologia economica e nello sviluppo rurale dell’Indonesia. I sacrifici della nonna per farlo studiare, sono gli stessi che affronta ogni famiglia della classe media e medio-alta americana per far studiare i propri figli. Obama, gli schiavi e i campi di cotone non non c’entrano niente, poiché la famiglia Obama è indonesiana musulmana, trasferitasi in Kenia e infine negli USA: anzi, cercando tra gli antenati, si potrebbe addirittura trovare qualche trafficante di schiavi.
Ma torniamo all’ultimo anno, nel quale Obama aveva puntato tutto su Hillary Rodham Clinton, donna incensata da neo-lib, neo-con e radical-chic, dietro al cui aspetto da zietta, si cela una spietata stragista responsabile, ma chissà quante altre ne ha combinate, della morte di 200 bambini pakistani e dei rappresentanti diplomatici americani a Bengasi.
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Ricordiamoci che, per almeno 12 mesi siamo stati martellati dall’incubo dei Clinton: riprenderci sarà dura!
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La sconfitta della Clinton, ha scatenato crisi deliranti nel cervello di Obama, il quale da quel momento ha farfugliato di voler lanciare “un chiaro segnale alla Russia”. Eccolo dunque inviare carri armati Abrams in Olanda, veicoli da combattimento Bradley, obici di fanteria M109 Paladin, per formare una brigata pesante che rinforzi la 173^ Brigata aerea da Combattimento e il 2° reggimento cavalleria “Aerea” degli Stati Uniti.
Nelle sue regolari lamentele e farfugliamenti su “provocazioni russe” inviò le forze aereo-navali strategiche davanti alle costa baltiche della Russia, pretendendo che aerei e navi russe che vanno e vengono da Kaliningrad e San Pietroburgo, non transitassero in presenza della flotta USA piazzata nel Mar Baltico.
Nelle ultime 3 settimane, Obama, ha proseguito con la lagna delle “provocazioni russe” cominciando ad ammassare truppe NATO (anche italiane) ai confini della Russia.
Dal 20 novembre, fortunatamente, Barack Obama non è più presidente degli Stati Uniti. Il caso Obama probabilmente potrebbe fornire materiale alla moderna psichiatria.
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Ora, il presidente Trump dovrà rimettere ordine nei disastri provocati dal predecessore: Speriamo lo faccia!

Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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