La Cina intima agli Stati Uniti di cessare le interferenze a Hong Kong

Da tempo gli Stati Uniti si intromettono irresponsabilmente nelle politiche di Hong Kong, con una serie di iniziative più o meno nascoste, atte a incitare la popolazione della città a continue rivolte e manifestazioni, per lo più basate su pregiudizi e processi alle intenzioni verso Pechino. foto newsweek.com

Com’è risaputo, Hong Kong è un’ex colonia inglese annessa nel 1842 dall’Impero britannico, dopo la prima guerra dell’Oppio, che nel 1997 è tornata alla Cina. In base agli accordi intercorsi tra Cina e Regno Unito, Hong Kong è oggi amministrata in base al principio “una Cina due sistemi” e conserva le sue peculiarità “anglosassoni” pur appartenendo alla Cina continentale.

Hong Kong non è comunque l’unica situazione “anomala” della Cina, infatti, ad alcuni chilometri di distanza, è presente una ex colonia portoghese. Macao apparteneva al Portogallo dal 1557, non per conquista, ma in base a un contratto d’affitto sul territorio utilizzato come porto commerciale, stipulato nel 1557, Lisbona mantenne il dominio su Macao fino al 1999. Attualmente anche questa ex colonia, viene amministrata in base al principio “un paese, due sistemi” e conserva la propria specificità sino-portoghese.

Vediamo i numeri, Hong Kong possiede un PIL di 263 259 milioni di $, mentre quello pro capite è di 36 676 $ e l’Indice di Sviluppo Umano è 0,917 che pone la città al 12º posto a livello mondiale. Il PIL di Macao è di 78,1 miliardi di dollari, quello pro capite è pari a 118 098 $ e l’Indice di Sviluppo Umano è 0,914, che pone il territorio al 17° posto a livello mondiale.

Perché dunque, pur avendo il medesimo sistema “un paese, due sistemi”, a Hong Kong si manifesta e a Macao no? Il problema è sempre il medesimo, lo abbiamo già visto nelle rivolte arcobaleno e nelle primavere arabe: le ingerenze statunitensi!

La portavoce del ministero degli Esteri cinese signora Hua Chunying si è chiesta pubblicamente “quale sia la vera intenzione degli Stati Uniti” e “perché gli Stati Uniti stiano usando Hong Kong”. foto ge.china-embassy.org

“Gli Stati Uniti fanno sempre più spesso osservazioni irresponsabili sulla gestione di Hong Kong. Tanto i politici che i diplomatici statunitensi, hanno rapporti coi rivoltosi e accusano ingiustamente il governo centrale cinese. Con le loro ingerenze scatenano violenze e atti illegali che mettono a repentaglio la stabilità di Hong Kong.” Ha dichiarato la diplomatica Hua

Anche Zhang Xiaoming direttore dell’ufficio affari di Hong Kong e Macao ha sottolineato le anomalie di queste rivolte cicliche, che hanno tutte le caratteristiche delle “rivoluzioni colorate”, con le quali in passato, l’ex presidente USA Barack Obama riuscì a destabilizzare l’intero bacino mediterraneo, aprendo almeno tre fronti di guerra.

Nel chiedersi “quale sia la vera intenzione degli Stati Uniti” la signora Hua Chunying ha voluto ribadire che Hong Kong è parte della Cina, esortando gli USA a rispettare il diritto internazionale e le norme di base che regolano le relazioni internazionali, infine di smettere immediatamente di intromettersi negli affari interni della Cina.

Luciano Bonazzi

 

Fonti: xinhuanet.com oltre ai link esterni inseriti nell’articolo.

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.