Burma: the true face of Rohingya/Birmania: il vero volto dei Rohingya


22 Musulmani Rohingya, sedicenti rifugiati, arrestati in Bangladesh per presunta responsabilità in un massacro di Hindù.

Da qualche tempo si parla insistentemente dei Rohingyas, etnia ascrivibile a quella Bengalese e di fede musulmana. Finora avevamo evitato di fare commenti, per compassione verso le donne e bambini di quel popolo. Per prima cosa, vogliamo sottolineare che ci troviamo davanti a informazioni totalmente manipolate, atte a mettere in cattiva luce i Buddisti e specificatamente la Birmania-Myanmar.

Innanzitutto, noi conosciamo da vicino questo popolo, composto da oltre un milione d’individui, avendolo visto coi nostri occhi nell’area di Cox Bazar. La regione in cui vivono i Rohingyas comprende la Birmania occidentale e il Bangladesh Sud-Orientale. Si tratta di un popolo che vive del contrabbando di droga, furti, rapine, racket organizzato e che stupra indistintamente maschi e femmine, minorenni compresi. La comunità Rohingya Birmana, paese a maggioranza buddista, è sgradita per gli atti criminali e il disordine sociale che crea in quel paese.

Una delle tante proteste dei Rakhine, di denuncia per i comportamenti dei Rohingyas ©www.mmtimes.com

In particolare, il popolo guerriero dei Rakhine, che condivide la stessa regione, di fronte agli assalti ai villaggi e alle violenze perpetrate dai Rohingya, non esita ad attaccarli, inseguirli e respingerli in Bangladesh, per liberarsi di questo autentico flagello. Quelli che poi vivono in Bangladesh, ammassati nella gigantesca tendopoli dell’area di Cox Bazar, piuttosto che andare a lavorare nei campi, nelle fabbriche, nei porti di questa parte del paese, caratterizzata da forti scambi commerciali internazionali, preferisce mettersi nelle mani del racket locale e fare i bravacci per qualche boss mafioso.


Immagini delle distruzioni perpetrate contro gli indigeni del CHT ©www.currentriggers.com

Le Chittagong Hill Tracts, sono abitate da sempre da popolazioni Sino-Tibeto-Mongolidi, buddiste, hindu e cristiane. Da decenni sono area di conflitto e nonostante gli Shanti Bahini abbiano formalmente deposto le armi, la brace continua a covare sotto le ceneri. Gli indigeni proprietari dei terreni atavici, sono truffati con finti atti di proprietà da coloni (i settler), quando rifiutano di andarsene dalle loro case, vengono inviati manipoli di razziatori, che non esitano a brutalizzarli e dar fuoco alle case: tra i bravacci, la presenza di Rohingyas è massiccia!

Facendo ricerche in internet o seguendo i media occidentali, vediamo il lato pietistico della medaglia, tramite immagini di donne e bambini in lacrime. Fatto sta che ad avere comportamenti criminali e asociali, sono i maschi di questo popolo, chi subisce sono ovviamente le vittime, ma anche le donne e i bambini Rohingyas,per le ritorsioni cagionate dal comportamento di padri, fratelli e figli grandi.

La personale protesta di un manifestante ©www.theguardian.com

Quindi da un lato abbiamo i j’accuse di anime belle che prima magnificavano la signora Aung San Suu Kyi, dall’altro le foto di donne e bambini Rohingya in lacrime, ma non passano notizie degli stupri, sgozzamenti e distruzione di villaggi, operate da questa popolazione.

Le autorità del Bangladesh, paese a maggioranza musulmana e l’India, riferiscono notizie ben diverse da quelle di una certa propaganda buonista, da ultimo, l’indiano Times Now del 7 ottobre 2017, che titolava “Esclusiva: 22 Rohingyas sedicenti rifugiati, arrestati in Bangladesh per il presunto ruolo nel massacro di Rohingya di religione Hindù.”

Questa è solo una delle tante notizie che si può trovare nei giornali di India e Bangladesh, ed è assurdo parlare di terroristi buddisti che uccidono poveri islamici come ha fatto l’ignobile Presidente Turco Erdogan: la realtà e ben diversa e di difficile soluzione.

Luciano Bonazzi

Fonti: ©www.timesnownews.com-©www.erosbonazzi.altervista.org

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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