A sinistra il bombardiere strategico Northrop Grumman B-2 Spirit, a destra il nuovo drone individuato sull’area 51
Dopo alcune battute d’arresto e in seguito all’acquisizione di tali dispositivi aggiornati, da parte di Iran e Libia, gli Stati Uniti stanno schierando un nuovo drone da ricognizione strategica. Il nuovo velivolo dotato di super-tecnologia stealth, è stato “catturato” mentre usciva dalla celeberrima Area 51, per essere schierato alla Base Aerea Beale in California. Il drone è in pratica una copia in scala ridotta del grande bombardiere strategico stealth Northrop Grumman B-2 Spirit.
Secondo gli analisti, l’aeromobile dispone di una serie impressionante di tecnologie segrete ed è in grado di penetrare in aree densamente difese da sistemi missilistici terra-aria. Per testarlo, il Pentagono ha fatto sorvolare al drone il Sud America fino alla costa occidentale dell’Antartide, mentre un secondo apparecchio sorvolava il Canada fino al circolo polare artico: in entrambi i casi i velivoli non sono stati rilevati dalle difese dei vari paesi attraversati.
Immagine di come dovrebbe essere il nuovo Future Aurora Bomber Project
Questi nuovi apparecchi, vanno a sostituire il Lockheed Martin RQ-170 Sentinel della CIA, modello che la difesa iraniana era riuscita ad hackerare catturandolo. Dopo quello smacco, il Pentagono si è concentrato sullo sviluppo di un drone più sofisticato. Infatti, dopo la sua cattura, l’RQ-170 venne studiato minuziosamente sia dalla Cina che dalla Russia, che ne svelarono i segreti sia all’Iran che alla Corea del Nord. Il nuovo drone “battezzato” RQ-180, secondo gli analisti, beneficia delle stesse tecnologie stealth del Future Aurora Bomber Project e del B-21 Raider, un bombardiere stealth di nuova generazione al momento sconosciuto. Grazie alle tecnologie mutuate da questi ultimi modelli, l’aeromobile dispone di un’ampia gamma di dispositivi e di una silenziosità totale.
L’RQ-180 è probabilmente il più grande drone al mondo e verrà utilizzato per sorvolare la Siberia cioè la Russia orientale e la Cina (Mongolia interna).
Fonti: reseauinternational.net oltre ai link esterni inderiti nell’articolo
