#Vitalizi, basta col privilegio


Attraverso Change.org, piattaforma che supportiamo condividendo diverse battaglie, riceviamo e rilanciamo una petizione promossa da Marco Travaglio, per rimuovere alcuni scandalosi privilegi previdenziali degli ex parlamentari ed eliminare gli ingiustificati e onerosi VITALIZI. In fondo al comunicato, troverete il link della petizione che vi invitiamo a firmare.

#Vitalizi, basta col privilegio

Quello dei vitalizi è uno dei più grandi scandali della Repubblica. Per gli sfacciati privilegi che i parlamentari si sono dati, per lo spreco di risorse che hanno comportato e comporteranno, per il peso che continueranno ad avere sui bilanci di Camera e Senato, dunque sulle finanze pubbliche. C’è un esercito di oltre duemila ex deputati e senatori che gode di questi ingiustificati trattamenti. In base ai quali persino chi non ha mai messo piede in Parlamento o ha partecipato a pochissime sedute delle Camere riscuote assegni di circa 2.000 euro netti mensili. Magari sommandoli ad altri vitalizi delle Regioni o del Parlamento europeo, oppure a trattamenti pensionistici maturati per le attività lavorative svolte. Per non parlare dei parlamentari eletti per più legislature, che arrivano ad incassare fino a 7 mila euro netti mensili. Cifre che i comuni cittadini neanche si sognano.

Vero che a partire dal 2012 il sistema è stato riformato. E il vecchio sistema di calcolo dei vitalizi è stato rimpiazzato dal contributivo. Ciononostante, il trattamento dei rappresentanti del popolo continua a presentare elementi di smaccato favore rispetto a quello riservato ai normali lavoratori. A cominciare dall’età pensionabile. Per esempio gli eletti per la prima volta nel 2013, considerando il fatto che la legislatura è durata 4 anni 6 mesi e un giorno, con 5 anni di contributi versati, il 15 settembre 2017 hanno maturato a 65 anni il diritto ad una pensione di circa mille euro. Chi sarà eletto anche per un secondo mandato, con 10 anni di contributi, potrà iniziare a percepire l’assegno previdenziale addirittura a 60 anni. Mentre, a partire dal 2018, l’età minima richiesta ai comuni cittadini per andare in pensione salirà a 66 anni e 7 mesi.

Per modificare il trattamento previdenziale degli ex parlamentari e rimuovere questo scandalo, non servono né leggi né complesse riforme costituzionali. Basta un semplice cambiamento ai regolamenti interni sui vitalizi varati dagli Uffici di presidenza di Camera e Senato. Questo è già successo nel 2015 con una delibera approvata da Camera e Senato.

Chiediamo a tutti i candidati delle elezioni che avverranno in Italia il prossimo 4 marzo, di impegnarsi affinché in futuro attraverso un nuovo regolamento, eliminino definitivamente e una volta per tutte le ingiustificate posizioni di rendita maturate dagli ex parlamentari prima della riforma del 2012 e quelle che, anche dopo quest’ultimo intervento, sono rimaste praticamente inalterate. Chiariteci la vostra posizione e quale sarà il vostro impegno in merito, una volta che salirete al Governo.

Noi proponiamo che si ricalcolino tutti i vitalizi attualmente in essere con il sistema contributivo; che si elevi il limite d’età per la percezione dell’assegno previdenziale; che si introduca un tetto massimo al vitalizio di 5.000 euro lordi al mese. Un analogo tetto di 5.000 euro lordi al mese deve valere anche per tutti coloro che godono o godranno di un trattamento previdenziale frutto dei contributi versati nel corso della propria carriera professionale.

Firma anche tu la petizione, al seguente indirizzo di Change.org QUI

Grazie! Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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