Pechino: Il nuovo rapporto sulle violazioni USA


Stilata la lista 2017 delle violazioni dei diritti umani da parte dell’establishment statunitense.

Come ogni anno, l’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato della Cina, ha presentato il rapporto intitolato “Registro dei diritti umani negli Stati Uniti 2017”. I rapporti annuali cinesi, hanno lo scopo di rispedire al mittente, le critiche che la superpotenza USA, continuava e continua a dispensare in casa d’altri, nel suo costante proporsi quale “giudice assoluto dei diritti umani” nel resto del mondo. Il nuovo rapporto presentato, denuncia tutte le contraddizioni di una nazione che giudica le altre, ma non riesce a vedere i troppi conflitti sociali e razziali irrisolti al suo interno. Come possiamo vedere e leggere nei media mainstream, i conflitti interrazziali sono sempre più violenti negli Stati Uniti, così come le stragi e gli omicidi.

La relazione si è dunque focalizzata sulle violazioni dei diritti umani negli Stati Uniti, oltre che negli scenari internazionali. Le proteste contro la violenza della polizia nei confronti degli afroamericani negli Stati Uniti sono incessanti e aumentano man mano che sale il numero dei neri uccisi, spesso ingiustificatamente. Ma vediamo alcuni casi specifici indicati nel “Registro dei diritti umani negli Stati Uniti 2017”

Le diseguaglianze

Al primo posto, come già detto, le diseguaglianze razziali, confermate anche dal rapporto della United States Sentencing Commission, pubblicato nel novembre 2017, nel quale si evidenzia che gli imputati afroamericani vengono condannati al carcere o alla pena di morte, per un 19,1% in più rispetto ai bianchi accusati di un medesimo reato.

Il secondo punto della denuncia, fa il punto sul divario sociale tra ricchi e poveri. Al 2017, oltre 20 milioni di americani vivevano in povertà, altrettanti 20 milioni, erano in condizioni di estrema povertà e senza casa. Questa denuncia viene confermata anche dalle statistiche ufficiali dell’Ufficio Censimento degli Stati Uniti.

Il terzo punto riguarda le violazioni dei diritti umani commese dagli Stati Uniti negli altri paesi. Secondo la rivista statunitense Mother Jones, specializzata in giornalismo investigativo su politica, ambiente, diritti umani, cultura, violazioni dell’infanzia e lavoro minorile, le violazioni USA in Siria sono state davvero tante. Nel corso del 2017, l’esercito degli Stati Uniti ha bombardato in Siria almeno 12 scuole, 15 moschee, 15 ponti, diversi quartieri residenziali, ospedali, siti archeologici e campi profughi.

L’intervento militare USA, al contrario di quello Russo e iraniano, è avvenuto senza il consenso del governo siriano. Inoltre, lo scopo di Washington in Siria, non è quello di annientare l’ISIS, Al Qaeda e Al Nusra, peraltro sue dirette emanazioni, ma bensì quello di rovesciare il governo legittimo. Altro punto sulle violazioni Statunitensi ha riguardato Guantanamo, un lager punitivo che Nazioni Unite e le Organizzazioni per i Diritti Umani denunciano essere un “buco nero legale” degli Stati Uniti. La superpotenza, con un grottesco senso di spregio, forte della propria supremazia, ha creato quell’abominio non in casa propria, ma nel territorio di Cuba, trasformandolo in una sua prigione politica: sarebbe dunque questo il faro di civiltà e “giudice supremo dei diritti umani”?

Luciano Bonazzi

Vedi anche: Pechino: il nuovo rapporto sulle violazioni USA VIDEO

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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