La decisione di Trump sull’Iran è pericolosa


La decisione del presidente statunitense getta nel caos gli equilibri mondiali.

Sabato 12 maggio prossimo, per decisione di Donald Trump, gli Stati Uniti usciranno dall’accordo sul nucleare civile iraniano. Tale decisione è stata presa a prescindere dal fatto che l’Iran abbia o meno rispettato l’accordo. Per chi ama la pace, questa decisione appare grave perché, prima di prendere decisioni che potrebbero trascinarci in una probabile guerra, sarebbe opportuno che Nazioni Unite e Unione Europea, vadano prima a controllare sul posto se Teheran abbia tradito il patto.

Confermando il suo carattere di rottura degli schemi, il presidente Trump agisce come non fosse nemmeno interessato a un eventuale mancato rispetto, ma parte prevenuto bocciando un accordo che considera intrinsecamente cattivo, a prescindere da tutto.

La sua decisione va a toccare, oltre che l’Iran, anche l’UE, la Russia e la Cina. Ciascuno di questi blocchi e nazioni, hanno interessi intrinsechi nel paese, sia per l’export, che in funzione dell’importante infrastruttura Eurasiatica: “Nuova Via della Seta”.

Dunque la decisione di Trump avrà l’effetto di destabilizzare la scena internazionale. A livello interno, i leader iraniani, dopo aver migliorato l’economia del paese con le proprie politiche aperturiste, rischieranno di entrare in crisi economica scatenando l’ira popolare. A quel punto si troveranno sotto pressione, e saranno obbligati a reagire anche militarmente [VIDEO], contro i responsabili delle sanzioni commerciali. Ciò vorrebbe dire che decaduto l’accordo, saranno costretti a riavviare il loro programma di difesa nucleare, fosse solo per non fare la fine del colonnello Gheddafi, che non possedeva armi nucleari.

Per ora prevale la linea moderata di Rouhani

L’allusione a una ripresa del nucleare militare, è stata accennata velatamente dal ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. Mentre il Presidente iraniano Hassan Rouhani, ha detto che l’Iran non abbandonerà l’accordo, aggiungendo che “Gli Usa non lo hanno mai rispettato”. Comunque se Teheran riprenderà ad arricchire l’uranio, a quel punto Israele si troverà con una minaccia alle porte, e il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale, il falco John Bolton, riuscirà a convincere Donald Trump a intervenire militarmente in Iran.

Intanto l’UE è sorprendentemente compatta contro la rottura dell’accordo con l’Iran. Le due potenze trainanti Francia e Germania, si sono dette “rammaricate” per la decisione americana. Coerentemente con questa posizione, il presidente francese Emmanuel Macron si farà ambasciatore UE e lunedì 14 maggio incontrerà i rappresentanti iraniani. Va considerato che Macron teme le conseguenze per le imprese francesi Total, Sanofi, Renault e Peugeot, che dalla firma dell’accordo con l’Iran, hanno triplicato il surplus commerciale della Francia.

La cancelliera Angela Merkel, ha definito irricevibile la decisione di Trump e dichiarato che la Germania si considera indissolubilmente vincolata all’accordo nucleare con l’Iran.

Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, ha detto che con questo cambiamento politico gli USA: “si troveranno di fronte un atteggiamento europeo di grande unità”. Dal canto suo, Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari Esteri e la Politica di sicurezza, è invece occupata a controllare il rispetto dei “diritti fondamentali” in Russia [VIDEO].

Nonostante Benjamin Netanyahu sia il più allarmato dal nucleare civile iraniano, temendo che gli accordi non vengano rispettati, al momento sembra confidare in Putin. Infatti, Russia e Israele hanno relazioni eccellenti, a talpunto che Tel Aviv non ha voluto applicare le sanzioni economiche contro Mosca sollecitate dagli Stati Uniti e dopo la torbida vicenda dello pseudo avvelenamento di Skripal a Salisbury, nonostante le richieste di Londra non ha espulso i diplomatici russi. Solamente nelle ultime settimane, c’è stata qualche difficoltà nei rapporti tra le due nazioni relativamente alla situazione in Siria. Comunque sia, la decisione di Trump rischia di porre in serio pericolo diversi equilibri, spostando in avanti le lancette del Doomsday Clock, l’orologio che misura il pericolo di una guerra atomica mondiale: Oggi è tempo di colombe, non di falchi!

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Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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