ISIS-Philippines: Marawi city was freed!/La città di Marawi è stata liberata!


Foto ©www.liputan6.com

Il presidente Rodrigo Duterte ha dichiarato la sconfitta dell’ISIS a Marawi

Il presidente filippino ha annunciato la liberazione di Marawi, dopo 148 giorni di combattimenti contro i feroci jihadisti dello Stato Islamico. Visitando la città devastata, Duterte ha potuto vedere coi suoi occhi, i gravi danni inferti dai bombardamenti a edifici e infrastrutture. Al termine dei duri scontri, si contano un migliaio di morti, tra miliziani e capi dello Stato Islamico. Il segretario alla difesa, ha annunciato che il capo dell’ISIS locale, Isnilon Hapilon, di 51 anni, uno dei terroristi internazionali più ricercati, è stato ucciso lunedì 16 ottobre, durante l’ultima offensiva per porre fine all’occupazione jihadista di Marawi.

Foto ©www.asianaffairs.in

Il segretario alla difesa Gen. Delfin Lorenzana ha dichiarato: “Le nostre truppe sono riuscite a eliminare Isnilon Hapilon e Omar Maute”. Un precedente tentativo di catturare i due, avvenuto il 23 maggio era invece fallito. Isnilon Hapilon era anche ideologo e dirigente di Abu Sayyaf, gruppo terroristico paramilitare, che persegue l’obbiettivo di creare un movimento panislamico in tutto il Sud-est asiatico. Questo improbabile Califfato comprenderebbe l’isola di Mindanao strappata allo stato cattolico-cristiano delle Filippine, Isole Sulu, Borneo, Malesia, Indonesia, parte della Thailandia e della Birmania e le isole del mar Cinese Meridionale. Omar Maute era leader del gruppo Maute, conosciuto anche come Daulah Islamiyah, movimento islamista terroristico nato nel 2013, e come l’emiro Sayyaf aveva promesso fedeltà all’ISIS.

Nell’ordine: Isnilon Hapilon e Omar Maute. Foto ©www.filipinomuslim.com

I corpi di Hapilon e Omarkhayam Maute saranno ora sottoposti al test del DNA per accertare che non si tratti di sosia, questo epilogo porrebbe la parola fine sulla riconquista di Marawi. Questa volta, la situazione dovrebbe finalmente tornare alla normalità, lo asseriscono diversi osservatori. Dal 23 maggio a oggi, più di 1.000 persone sono state uccise e 400.000 persone sono state sfollate, in quella data Duterte aveva dichiarato la legge marziale in tutta la regione di Mindanao. I jihadisti hanno resistito a pesanti bombardamenti aerei e feroci combattimenti casa per casa, che hanno demolito gran parte della città.

L’Isola di Mindanao, è afflitta da decenni dai ribelli musulmani, che fin qui hanno fatto 120.000 morti e condannato molti a vivere sotto il loro giogo. La maggioranza dei musulmani filippini vorrebbe vivere in pace, ma viene tiranneggiata dai gruppi estremisti, finora specializzati in rapimenti su riscatto. Nel 2001, Hapilon è stato coinvolto nel sequestro di tre cittadini americani, due dei quali vennero uccisi.

Lt. Gen. Eduardo Año. Foto ©www.news.mb.com.ph

Per il generale Eduardo Año, comandante in capo dell’esercito filippino, la morte di Hapilon e Maute rappresenta la fine dei gruppi estremisti: “Significa che il loro centro di gravità è crollato, attraverso la loro morte, il fulcro del comando non c’è più, restano i combattenti superstiti di Sayyaf-Maute-ISIS senza alcuna guida e collegamento”.

Militari Filippini. Foto ©www.philstar.com

Dal canto loro, molti analisti internazionali ritengono che presto seguiranno rappresaglie e che Hapilon e Maute saranno sostituiti da giovani miliziani.

Luciano Bonazzi

Articolo precedente sull’argomento: La Russia invia un primo carico di Kalashnikov

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.