Caso #Skripal_UK: la Germania cambia idea, Gentiloni no!


Dopo l’Austria che non ha voluto espellere alcun diplomatico russo, anche la Germania fa un passo indietro e reintegra i funzionari russi.

Heiko Maas, neo Ministro tedesco agli Affari Esteri, mercoledì scorso ha ammorbidito le posizioni della Germania facendo un’autentica retromarcia. Dopo l’espulsione dei diplomatici russi come richiesto dal Regno Unito, Berlino è tornata sui suoi passi, invitando Mosca a sostituire i quattro funzionari allontanati.

Con un bizantinismo che farebbe impallidire il Machiavelli, la Germania si è affidata alla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, in particolare all’articolo 9. Secondo la norma utilizzata, in sintesi si concede allo “Stato accreditatario” il diritto di allontanare i diplomatici stranieri “senza doverne indicare i motivi”. La norma, prevede poi che lo “Stato accreditante”, prenda atto della decisione e sostituisca il personale diplomatico allontanato, con personale gradito allo “Stato accreditatario”.

Il portavoce del ministero degli esteri Rainer Breul, nel corso di una conferenza stampa, ha dichiarato che alla luce di una riflessione basata sulla Convenzione di Vienna, Mosca potrà inviare quattro nuovi diplomatici per sostituire quelli espulsi. Rispondendo ai giornalisti, Breul ha aggiunto che i funzionari russi sono stati allontanati “…in base a informazioni la cui esatta natura non può essere resa pubblica”.

Al momento sono ventisei i paesi che hanno espulso diplomatici russi dal proprio territorio, diciotto stati, fra cui l’Italia, fanno parte dell’Unione Europea, ai quali si sono aggiunti gli Stati Uniti. Nell’insieme sono oltre 120 i diplomatici russi espulsi su richiesta del Regno Unito, in seguito al presunto avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia, che il governo Britannico attribuisce a Mosca.

Il sospetto avanzato dalla Russia, rispetto al gas Novichok depotenziato utilizzato contro Skripal, è che la sostanza sia uscita dal laboratorio chimico-militare di Porton Down, situato a una decina di chilometri da Salisbury, località inglese nella quale è avvenuto l’avvelenamento. Desta inoltre sospetto che l’esecutivo inglese, abbia impedito ai tecnici inviati da Mosca quali periti di parte, di assistere alle analisi dei campioni rinvenuti sulla scena del crimine e sottoposti al giudizio dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche: tutto ciò alimenta le voci che indicano trattarsi di una false flag.

Le misure messe in atto da NATO, USA e UE, sono di fatto una rappresaglia coordinata di tutto il campo occidentale, fatto che non trova precedenti nemmeno durante la Guerra Fredda. Se il Regno Unito, quale co-partner degli Stati Uniti nel Patto Atlantico, ha ottenuto un sostegno tra alcuni stati dell’Unione Europea, per contro, gli effetti delle contromisure statunitensi risultano piuttosto ridotte, infatti Washington si è limitata a chiudere un consolato a Seattle, sulla costa occidentale. L’intera faccenda, nei fatti si sta sgonfiando, proprio a partire dalle ultime decisioni assunte dalla Germania, nazione leader dell’UE.

Ora resta il fatto che l’Italia, dopo l’espulsione di due diplomatici russi, da parte dell’ormai premier dimissionario Gentiloni, a causa di questa decisione, perderà secondo le stime 3 miliardi di euro nell’export. Il fatto è ancor più grave, in quanto il premier uscente, per mandato del presidente della repubblica Sergio Mattarella, dovrebbe occuparsi unicamente del normale disbrigo degli affari correnti.

Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

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