BRICS: Frontal attack on imperialism!/Attacco frontale all’imperialismo!


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BRICS: Attacco frontale all’imperialismo!

La geopolitica non è solo una questione militare, soprattutto è economia!

Gli Stati Uniti, unica nazione al mondo con un piano per conquistare e sottomettere il pianeta, da anni pontificano, decidono, attuano sanzioni economiche, contro i paesi che non si piegano ai loro appetiti imperialistici.

Fino a un secolo fa, utilizzavano il genocidio, come ad esempio tra i 50 e i 100 milioni di nativi americani uccisi o sterilizzati, oppure 1.000.000 di filippini, che il presidente USA William McKinley disse ispirato da Dio: Questo solo per accennare a un paio di episodi.

Da qualche anno, a corto di nemici dell’umanità da inventare tramite false flag, hanno iniziato a puntare in alto, si sono messi in testa di scatenare una guerra contro la Russia, paese militarmente pari agli USA, ma che alleato alla Cina sarebbe un boccone troppo grosso anche per le avide fauci occidentaliste.

Dunque cosa si sono inventati? Dapprima sanzioni che principalmente hanno messo in ginocchio l’Europa meridionale dipendente dal gas russo, in cambio del quale, esportava però prodotti alimentari nel paese per miliardi di dollari. Quando il sud europa, a causa delle sanzioni anti-russe ha iniziato a perdere posti di lavoro, circa 20.000 solo l’Italia, gli USA promisero di fornire essi stessi il gas, salvo proporlo a prezzi capestro. Riguardo la nostra crisi nell’agroalimentare, se ne disinteressarono, continuando a vendere Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma contraffatto.

Del resto, Obama fu uno dei più grandi cacciaballe mentitore seriale della storia, come quando promise ai terremotati dell’Aquila di aiutarli nella ricostruzione, salvo dimenticarsene dopo pochi minuti. Oppure come quando con l’Obama care, rese obbligatoria l’assicurazione sanitaria, facendo lievitare i prezzi delle polizze a tutto vantaggio dei privati: contraddizioni del turbo-capitalismo.

Tornando alle sanzioni contro la Russia, questa vi supplì eliminando le transazioni bancarie tramite codice SWIFT negli scambi con la Cina, cosa che infastidì oltremodo Goldman-Sachs. Grazie alla Cina, la Russia mantiene attivo il proprio import-export, aggiungendo si un passaggio negli scambi, ma riuscendo a uscire dall’isolamento economico. Ora gli USA si sono messi in testa di esercitare pressioni sulla Cina e probabilmente limiteranno l’import di acciaio lavorato dalla potenza asiatica.

Di fronte agli atteggiamenti statunitensi, Mosca e Pechino stanno studiando il modo di bandire il dollaro USA nelle transazioni dell’organizzazione BRICS. Una mossa di questa portata, in Libia costò la vita a Gheddafi, che venne ucciso come un cane perché voleva creare una valuta inter-africana alternativa a dollaro, Cefa ed euro: ma Russia e Cina non sono la Libia.

I paesi BRICS sono in sostanza cinque paesi associati, Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, ai quali vanno aggiunti altri paesi legati a questi, come Iran e potenzialmente Egitto, Myanmar, Venezuela, Bolivia, Cuba e vari stati Asiatici e Africani. I cinque paesi trainanti attualmente sono le maggiori economie emergenti, nei loro rapporti vogliono costruire un sistema commerciale globale basato su accordi bilaterali al di fuori di dollaro e petrodollaro. La creazione di un sistema alternativo del genere, segnerà la fine del dominio finanziario assoluto degli Stati Uniti in tutto il mondo.

Una voce fuori dal coro: Usa, Donald Trump firma nuove sanzioni alla Russia, ma avverte il Congresso: “Sono incostituzionali, non adottatele” Foto ©www.ilfattoquotidiano.it

Pochi giorni fa, con l’adozione da parte del Congresso USA di nuove sanzioni contro la Russia, il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, ha inviato un primo avvertimento a Washington.: “Le sanzioni degli Stati Uniti contro la Russia potranno solo incoraggiare la Russia a creare un sistema economico alternativo in cui il dollaro non sarà necessario”.

Questa dichiarazione è stata rilasciata alla vigilia della due giorni d’incontri tra i ministri del Commercio dei paesi BRICS, i lavori sono iniziati il ​​1° agosto 2017 a Shanghai. L’organizzazione BRICS copre attualmente il 26% della superficie terrestre e con tre miliardi di persona, il 42% della popolazione mondiale. L’insieme dei 5 paesi, detiene il 27% del PIL mondiale, destinato a salire al 40% del PIL entro il 2050.

Per ora i ministri del commercio dei paesi BRICS hanno scelto di muoversi con cautela, tuttavia Russia e Cina entro il 2020 emetteranno valuta alternativa per 200 miliardi di dollari. A margine del vertice di Shanghai, i ministri hanno comunque discusso la creazione di un nuovo sistema di scambio che escluda l’uso del dollaro USA, in ogni caso, già dal 2015, nelle transazioni vengono utilizzate indifferentemente le valute nazionali utilizzate nei cinque paesi BRICS.

I paesi BRICS hanno comunque indicato i principi fondamentali per la creazione di una nuova banca di sviluppo, da contrapporre alla Banca Mondiale, istituzione dominata dagli americani alla quale impongono pesantemente le regole del gioco. Nella situazione attuale, la Russia deve smarcarsi dal dollaro, per conservare la propria sovranità e indipendenza finanziaria nei confronti dell’imperialismo occidentalista.

Più di 300 banche russe hanno chiesto un’alternativa al sistema SWIFT, Elvira Nabiullina, presidente della Banca Centrale della Russia, ha detto: “Sono state fatte minacce relative all’espulsione della Russia dal SWIFT, quindi abbiamo lavorato a un nostro sistema di pagamento, cosicché, qualora fossimo tagliati fuori, le operazioni di trasferimento bancario non subirebbero danni”.

Ecco dunque come si reagisce alla guerra di sanzioni USA atte a piegare gli stati sovrani, rafforzando le relazioni BRICS e adottando contromisure che blocchino i disegni dei padroni del mondo.

Luciano Bonazzi

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Pubblicato da Luciano Bonazzi

Sono il Col. Luciano Bonazzi, mi occupo di varie tematiche scientifiche, tecnologiche e di cronaca. Ho scritto su vari blog, piattaforme e Magazine. / I'm Col. Luciano Bonazzi, I deal with various scientific, technological and news issues. I write on various blogs, platforms and magazines.

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